video suggerito
video suggerito

Pagato fino a 12mila euro per ore di servizio mai svolte: militare condannato per truffa

Ha guadagnato un totale di circa 12mila euro per ore di lavoro mai svolte: è quanto contestato al militare, un aviere, condannato per truffa.
A cura di Beatrice Tominic
1 CONDIVISIONI
Foto di repertorio.
Foto di repertorio.

Ha inserito manualmente gli orari di ingresso anticipato, risultava al lavoro per più ore e, di conseguenza, è arrivato a percepire pagamenti fino a 12mila euro per ore di servizio mai svolte. È quanto accaduto a un militare dell'Aeronautica che si trovava in servizio presso la scuola marescialli di Viterbo. L'uomo è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a otto mesi e quattordici giorni di reclusione e alla rimozione dal grado per truffa militare continuata aggravata, con sospensione condizionale della pena e non menzione.

Truffa lo Stato e ottiene 12mila euro per ore di lavoro mai svolte: cosa è successo

I fatti risalgono a qualche anno fa quando, in servizio alla scuola marescialli di Viterbo, il militare, come ricostruito dagli inquirenti, ha alterato i registri delle presenze fra il 2015 e il 2019. L'aviere inseriva manualmente i suoi orari di ingresso, anticipando di qualche ora quelli effettivi registrati dal sistema elettronico della scuola marescialli per monitorare l’entrata e l’uscita. Una truffa che, alla fine dei conti, l'avrebbero portato a percepire in maniera indebita circa 12mila euro.

Sarebbero almeno 11 le giornate i cui registri risultano essere stati manomessi. In questi giorni, il militare sarebbe entrato in servizio in orari successivi alle 8.20. Manualmente, invece, avrebbe modificato il suo orario di ingresso alle 7.30.

La condanna in Cassazione

Quella dell'aviere, secondo i giudici della Cassazione, si è trattata di una "condotta truffaldina". Come riporta la testata locale Tusciaweb.eu, hanno rigettato il ricorso presentato dalla difesa e hanno confermato, invece, la condanna che era stata pronunciata in appello dalla corte militare di Roma che a gennaio ha riformato la sentenza di assoluzione di primo grado.

Lo stesso aviere, nel dicembre del 2023, invece, era stato assolto perché "il fatto non sussiste" per molti degli episodi contestati, mentre quelli verificatisi dal 7 gennaio al 7 ottobre del 2015 sono caduti in prescrizione.

1 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views