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Omicidio Leonardo Muratovic, arrestato 27enne: ha picchiato il pugile insieme ai fratelli Eddrissi

Un altro ragazzo è stato arrestato in relazione all’omicidio di Leonardo Muratovic, ucciso da Adam Eddrissi la notte del 17 luglio. Si tratta di un 27enne, accusato di aver partecipato al pestaggio.
A cura di Natascia Grbic
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Un altro arresto per l'omicidio di Leonardo Muratovic, il pugile 25enne ucciso ad Anzio davanti al locale La Bodeguita. Si tratta di un 27enne di origine tunisina accusato di lesioni personali e violazione della legge sugli stupefacenti. Portato in carcere, si ritiene abbia preso parte al pestaggio e all'accoltellamento di Leonardo, morto la notte del 17 luglio. Ad arrestarlo, gli agenti della Squadra mobile e del commissariato di Anzio e Nettuno.

Si aggrava inoltre la posizione dei fratelli Adam e Ahmed Eddrissi, entrambi arrestati pochi giorni dopo per l'omicidio di Muratovic. In carcere gli è stato contestato un secondo provvedimento – più preciso e circostanziato – rafforzato dall'aggravante dei motivi abbietti e futili. Secondo chi indaga, Muratovic, solo e disarmato, è stato aggredito da un gruppo legato a un sodalizio criminale, che l'ha ucciso dopo una banale discussione all'interno della Bodeguita.

Le indagini sulla morte di Leonardo non sono state semplici. Si sono dovute scontrare con un muro di omertà e reticenze di tutte le persone coinvolte e che hanno assistito all'omicidio. Una dinamica emersa chiaramente sin nelle ore successive l'accoltellamento del ragazzo: decine di persone hanno assistito alla rissa, quasi nessuno ha pienamente collaborato con le forze dell'ordine.

Secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero almeno due le persone che hanno accoltellato Leonardo al petto (ferita rivelatasi mortale) e al fianco. Le armi usate per ucciderlo, infatti, sono differenti: non ci sarebbe quindi un solo coltello spuntato nella colluttazione, ma ben due lame. ‘Suzu', questo il soprannome dell'altro ragazzo arrestato, è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza presenti nella zona mentre scappava con i fratelli Adam e Ahmed Eddrissi. Molto probabilmente hanno portato con sé i coltelli, sbarazzandosene subito dopo. Le armi, infatti, non sono mai state ritrovate.

Leonardo non aveva nessun legame con il mondo della criminalità organizzata. Conosceva i due fratelli, di cui il maggiore era già stato arrestato in passato per tentato omicidio, e molto probabilmente c'erano dei dissidi tra loro. Quando i fratelli Eddrissi hanno visto il 25enne all'interno del locale sono andati a dirgli di andarsene. Per questo è cominciata la lite, finita nel sangue appena qualche secondo dopo.

Adam e Ahmed Eddrissi si sono costituiti dopo una fuga durata quasi tre giorni. Hanno dichiarato di aver paura della vendetta della famiglia Muratovic (il giorno dopo l'omicidio il padre ha accoltellato due buttafuori) e che il coltello non era il loro, ma della vittima. Una dichiarazione che non ha affatto convinto gli inquirenti, che hanno immediatamente arrestato i due ragazzi con l'accusa di omicidio. Entrambi con precedenti, il più grande per tentato omicidio, ricettazione e detenzione illegale di armi da fuoco, il secondo per detenzione di oggetti atti a offendere, si trovano ora in carcere.

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