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Morte del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma

Omicidio Cerciello, Varriale: “Non ho visto gli arrestati subire maltrattamenti in caserma”

Nell’udienza che si è svolta oggi per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, Andrea Varriale ha dichiarato di non aver visto i due ragazzi arrestati subire maltrattamenti. E ha ribadito che, quando lui e il collega si sono avvicinati a Elder e Hjorth, hanno mostrato la placca distintiva qualificandosi.
A cura di Natascia Grbic
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"Non ho visto i due arrestati subire maltrattamenti in caserma". Lo ha dichiarato oggi il carabiniere Andrea Varriale durante l'udienza alla corte d'Assise per l'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Varriale ha anche parlato del video che ritrae Gabriel Natale Hjorth bendato con le mani legate dietro la schiena, dichiarando che non ha subito tagli. Varriale ha detto di essersi ‘stupito' quando ha visto Hjorth bendato in caserma, ma che il ragazzo non è stato maltrattato dagli altri militari. Il video aveva creato molto scalpore e aveva fatto il giro del mondo: in quelle immagini si vede Hjorth che, non in presenza di un avvocato, risponde in modo confusionario alle domande fatte dai carabinieri. Il militare che ha bendato Hjorth è accusato di aver adottato ‘misura di rigore non consentita dalla legge'. Nella memoria difensiva consegnata al giudice ha dichiarato di aver usato il bendaggio per evitare che il ragazzo facesse male a se stesso e agli altri.

La sera dell'incontro con i due americani, Andrea Varriale e Mario Cerciello Rega erano usciti senza pistola. "L'arma era in caserma, ho saputo successivamente che sia la mia pistola che quella di Cerciello furono messe nella cassaforte del comandante della caserma di piazza Farnese", ha spiegato Varriale. Aggiungendo poi che la decisione di non portare l'arma era stata sua.

Rispondendo alle domande del difensore di Hjorth nel controesame, Varriale ha spiegato che sia lui sia Cerciello hanno mostrato la placca distintiva qualificandosi quando erano a 3-4 metri di distanza. Poi l'hanno riposta per avere le mani libere. "Alla vista dei due ragazzi abbiamo attraversato la strada e gli siamo andati incontro, poi abbiamo tirato fuori il tesserino e ci siamo qualificati dicendo ‘carabinieri'. Eravamo a circa 3-4 metri. Poi abbiamo riposto i tesserini e ci siamo avvicinati per essere a mani libere".

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