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Morte del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma

Omicidio Cerciello, in un audio l’accordo tra carabinieri: “Non parliamo dell’ordine di servizio”

Un audio tra carabinieri portato in Aula dal perito nominato dalla difesa rivelerebbe un accordo per nascondere l’intervento svolto durante la notte dell’omicidio di Mario Cerciello Rega. Nello specificio si tratta dell’identificazione di Sergio Brugiatelli, che sarebbe avvenuta senza il rispetto delle procedure previste dal caso.
A cura di Alessia Rabbai
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Un accordo tra carabinieri di non parlare con nessuno dell'ordine di servizio di identificazione di Sergio Brugiatelli, avvenuto la notte del 26 luglio di un anno fa, in cui sono accaduti i drammatici fatti che hanno portato alla scomparsa di Mario Cerciello Rega. È quanto contiene un audio trovato dai periti nominati dagli avvocati di Finnegan Lee Elder e Christian Natale Hjorth, a processo per l'omicidio del vicebrigadiere dei carabineri, freddato a coltellate in via Pietro Cossa nel quartiere Prati di Roma.

Il messaggio tra Varriale e Armao

"Andrea di questa cosa dell'ordine di servizio non ne parlare con nessuno, Ottaviani (al tempo a capo della stazione dei carabinieri della stazione Roma Piazza Farnese) già sa tutto, vieni da me e lo compiliamo". Nella registrazione del 28 luglio l'accordo è di non fare parola con nessuno dell’ordine di servizio, ossia dell'identificazione di Sergio Brugiatelli, uno dei protagonisti della vicenda, che ha fatto da mediatore per la compravendita della droga tra i due ventenni americani e lo spacciatore Italo Pompei. Il motivo sarebbe da ricercare nel fatto che è stata effettuata senza il rispetto delle regolari procedure previste dal caso. "Bisogna sistemare la questione dell'ordine di servizio, è vuoto, lo devi compilare almeno con l'intervento" spiega Arnao.

La testimonianza di Andrea Varriale in Aula

La registrazione tra carabinieri è emersa oggi, proprio nel giorno in cui Andrea Varriale, il militare che si trovava con Cerciello la notte dell'accaduto, ha depositato la sua testimonianza davanti ai giudici, spiegando che entrambi, disarmati, si sono qualificati come carabineri ai due americani che li hanno aggrediti in strada. Varriale ha motivato così l'audio presentato in Aula: "A piazza Mastai avevo preso un appunto su un foglio di carta con le generalità di Sergio Brugiatelli per poi riportarlo con calma in caserma".

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