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Omicidio Anzio, coordinamento antimafia: “Piazze movida fuori controllo tra spaccio e aggressioni”

Le indagini sono in corso nel riserbo più assoluto e si cerca uno o più aggressori, nello specifico un gruppo di tre, forse cinque ragazzi che si sarebbe dato alla fuga dal luogo dell’omicidio.
A cura di Simona Berterame
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L'omicidio di Leonardo Muratovic non sarebbe un episodio isolato e non va trattato come tale. Ne è convinto, Edoardo Levantini presidente del Coordinamento antimafia di Anzio e Nettuno, che ai nostri microfoni delinea qual è il contesto dove si è consumata la brutale aggressione finita in tragedia.

La vicenda

Erano poco passate le due del mattino di domenica 17 luglio, quando una rissa fuori dal Bodeguita Beach sulla Riviera Mallozzi ad Anzio è terminata con un omicidio. La vittima è Leonardo Muratovic, 26 anni, pugile della categoria pesi medi piuttosto conosciuto. A nulla sono serviti i soccorsi: il giovane, infatti, è morto poco dopo a causa della profonda ferita che gli ha trafitto il polmone.

Poche ore dopo il il padre della vittima ha atteso fuori dal commissariato i due buttafuori di quel locale e li ha accoltellati. L'uomo è stato arrestato ed ha dichiarato che i due avrebbero consegnato Leonardo ai suoi assassini. Accuse che il Bodeguita rispedisce al mittente, affermando di aver solo svolto il proprio lavoro. Le indagini sono in corso nel riserbo più assoluto e si cerca uno o più aggressori, nello specifico un gruppo di tre, forse cinque ragazzi che si sarebbe dato alla fuga dal luogo dell'omicidio.

Gli amici e la famiglia di Leonardo escludono categoricamente che dietro l'omicidio del giovane possa esserci la droga ma si tratta di una pista battuta dagli inquirenti, come quella della lite esplosa per futili motivi.

Secondo Levantini quello che preoccupa è il contesto intorno al quale si è consumato l'omicidio. "Gli equilibri tra le varie cosche criminali sono saltati a febbraio 2022, quando una maxi operazione tra Anzio e Nettuno portò a 65 arresti. Tra le persone finite in manette c'era chi aveva un ruolo di pacere nella zona, da quando è in carcere non c'è più nessuno a placare gli animi".

Nella zona della movida sono sempre più frequenti gli episodi di violenza: "Tra gli esponenti della criminalità locale sempre più spesso si risolvono i conflitti con i coltelli, machete o in generale con le armi bianche". Nel frattempo gli inquirenti cercano di risolvere il rebus e dare un volto al killer di Leonardo.

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