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Occupati Armellini e Benedetto Da Norcia: oltre 20 gli istituti a Roma presi dagli studenti

Sale ancora di più il numero delle occupazioni studentesche a Roma. I ragazzi hanno occupato oggi anche Armellini e Benedetto Da Norcia.
A cura di Natascia Grbic
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Ancora due scuole occupate nella giornata di oggi a Roma. Il primo istituto in cui sono entrati gli studenti questa mattina è stato l'Armellini, dopodiché è toccato al Benedetto da Norcia. "Continua la lotta degli studenti contro contro un sistema scolastico che li abbandona in istituti che gli crollano addosso, la lotta di una generazione senza prospettive – spiegano in una nota gli studenti di Osa – A questo modello rispondiamo con il conflitto e la lotta contro una scuola massacrante e il governo Draghi". Sono ormai oltre venti le scuole occupate nella capitale dall'inizio dell'anno scolastico. Ieri ha occupato anche il Darwin, mentre gli studenti hanno protestato al Pirelli, con la dirigente scolastica dell'Istituto che ha annunciato provvedimenti ‘senza alcuna pietà' con l'intervento delle forze dell'ordine e relative denunce.

Sono settimane che le scuole si stanno mobilitando. Gli studenti chiedono di essere ascoltati, di rimettere gli studenti al centro della scuola e di poter accedere a un sapere critico, che possa formarli in modo completo. Chiedono che le scuole siano anche centri di socialità, e di non sottovalutare gli effetti che la pandemia da coronavirus ha avuto sulle vite dei ragazzi, e anche sulla loro salute mentale. Al momento nessuna risposta è ancora arrivata da parte del Ministero dell'Istruzione, mentre il presidente dell'Associazione nazionale presidi di Roma, Mario Rusconi ha condannato duramente le occupazioni in un'intervista rilasciata ad Adnkronos, definendole senza mezzi termini un "rito stanco", che non ha mai "risolto nulla se non far perdere inutilmente giornate di scuola a quella stra-maggioranza di studenti a cui non interessa proprio questo tipo di contestazione".

Le mobilitazioni vedono coinvolti centinaia di studenti. Non passa giorno senza che una nuova scuola venga occupata o che i ragazzi mettano in campo scioperi e proteste. "Abbiamo deciso di occupare le nostre scuole per contestare la gestione dell’istruzione pubblica italiana degli ultimi anni e per proporre una scuola a misura di studentə, aperta, sicura, accessibile ed inclusiva, che sappia ascoltarci, formarci e supportarci – si legge in una nota condivisa dagli studenti all'inizio della mobilitazione – Abbiamo il diritto ed il dovere di avere un ruolo nel dibattito pubblico in qualità di studenti e studentesse e futuro di questo Paese".

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