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Nonostante la promessa di Ater, Luana e Walter aspettano ancora casa: “Ci piove sempre in testa”

Siamo tornati a trovare Walter, Luana e i loro due bambini nella loro casa popolare a Quarticciolo, tra muffe, umidità e bacinelle per la pioggia. Dopo le proteste Ater aveva promesso un trasferimento urgente ma ancora non è cambiato nulla: “Non vogliamo passare un altro inverno in queste condizioni”.
A cura di Lorenzo Sassi
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Quasi un mese fa Ater aveva promesso il trasferimento di una famiglia del Quarticciolo che vive in condizioni di emergenza. Ad oggi non c’è nessuna novità in proposito e le condizioni di salute degli inquilini rischiano di peggiorare per via delle basse temperature.

Nelle scorse settimane abbiamo raccontato la storia di Luana e Walter — una famiglia (occupante e regolare con gli affitti) che si ritrova a vivere in condizioni estreme: pioggia in casa, muffe e umidità che stanno facendo ammalare i due figli e pareti che cadono a pezzi. Una storia come altre qui al Quarticciolo dove, al termine di una mobilitazione degli inquilini, Ater ha promesso di intervenire per sbloccare le pratiche di sanatoria, e di intervenire in maniera tempestiva sulle situazioni abitative più critiche. Tra le emergenza nelle emergenze segnalate c'è anche la situazione della famiglia che abbiamo incontrato, con la promessa di mettere in sicurezza l’immobile e di trasferire la famiglia in un altro appartamento. Luana e Walter dopo tre settimane però stanno ancora lì e hanno paura di doverci trascorrere l’ennesimo inverno.

In seguito all’ultimo incontro avvenuto tra Ater e il Comitato di quartiere Quarticciolo, l'azienda che gestisce le case popolari ha preso diversi impegni pubblici. Tra questi la ristrutturazione delle abitazioni a Via Ostuni, quelle di Via Manfredonia e, soprattutto, il trasferimento della famiglia di Luana e Walter. Ebbene, in seguito a un controllo al tetto — teoricamente propedeutico al trasloco —avvenuto lo scorso 29 novembre, la famiglia è ancora in attesa di risposte.

“La pioggia? Sta piovendo in altri punti della casa rispetto a quando sei venuto a farci visita”, spiega Walter. “Sono andato dal dottore e mi ha detto che la bronchite dei pupi è prolungata dalle muffe e dall’umidità. Mi si sono allargate le crepe che già c’erano e si è abbassato un pezzo di soffitto all’entrata. Ho paura che ci crollino i tetti in testa”.

“Siamo un po’ delusi, anche per la sicurezza dei bimbi, perché quando è venuto il direttore dei lavori ha detto che era urgente il trasferimento. Sono venuti il 29 novembre a controllare il tetto e hanno detto che la situazione è grave ma allora così sembra una beffa. Sembra che non riescano a trovare un modo per spostarci”, racconta Luana. “Alla riunione con Ater erano presenti anche i dirigenti per dare gli alloggi e avevano detto: ‘se la situazione è critica li spostiamo’. Ma così è una presa in giro, dicono che la situazione è grave ma non riescono a trovare una formula perché siamo occupanti; però le case vuote ci sono e noi siamo in lista d'attesa, non è che non abbiamo diritto”.

Dal canto suo, il Comitato di quartiere Quarticciolo si dice preoccupato: “Perché non ci aspettavamo questo allungamento dei tempi e non vorremmo che il problema non sia strettamente tecnico ma di volontà politica. Una soluzione deve essere trovata. Non si può mettere la salute delle persone dopo la burocrazia o la volontà politica”. E intanto Luana, Walter e i loro due figli continuano a vivere tra muffa e bacinelle per la pioggia.

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