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Nelle piccole imprese del Lazio si rischia la vita: “Incidenti mortali 5 volte più frequenti che nelle grandi aziende”

Gli incidenti mortali nelle imprese con meno di dieci dipendenti sono molto più frequenti, cinque volte più che nelle grandi aziende. L’allarme della Cgil Roma e Lazio.
A cura di Francesco Esposito
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Immagine di repertorio
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Più l'azienda è piccola, più si rischia di morire sul posto di lavoro. Questo il dato raccolto dalla Cgil Roma e Lazio, che in una nota stampa ha lanciato l'allarme sulla sicurezza nelle microimprese della regione, dove gli infortuni mortali sono cinque volte più frequenti che nelle aziende più grandi.

Incidenti mortali 5 volte più frequenti nelle aziende piccole

Degli incidenti sul luogo di lavoro, il tasso di sinistri mortali è di 0,05 – 5 ogni 100 incidenti – nella classe di imprese con nove dipendenti o meno, "tra i 10–49 addetti scende a 0,03, oltre i 50 addetti si abbassa fino a 0,01", aggiunge la Cgil.

Ma è in generale la sicurezza dei lavoratori a essere meno salvaguardata nelle aziende più piccole. Sono, infatti, molto più frequenti anche gli incidenti che, anche se non provocano la morte, causano danni permanenti. Per questi casi nelle realtà più piccole il tasso è di 1,11, contro 0,50 nelle aziende con più di 250 dipendenti. "Un quadro che diventa ancora più allarmante se incrociato con la preoccupante sottostima, dovuta a una minore propensione a denunciare, anche per paura di ritorsioni, del numero di infortuni nelle imprese più piccole: nel 2024 il 20% degli infortuni denunciati è avvenuto in aziende con meno di 9 dipendenti, mentre il 38% nelle realtà con almeno 250 addetti"

Cgil: "Con appalti e subappalti aumentano i rischi"

La colpa di questa differenza nella sicurezza sarebbe da ricercare, secondo la Cgil Roma e Lazio, nelle condizioni in cui si trovano a lavorare i pochi dipendenti di questa tipologia d'imprese. "Molte di queste piccole aziende – scrive il sindacato – operano all’interno di filiere di appalti e subappalti, pubblici e privati, dove il massimo ribasso, i ritmi di lavoro elevati e le lunghe catene di subappalto aumentano i rischi, come, purtroppo, testimoniano i tanti episodi di cronaca".

Il più recente è accaduto in zona Settecamini a Roma il 17 ottobre scorso. Due operai, che lavoravano in appalto alla manutenzione dell'aria condizionata di un'azienda di elettronica, sono rimasti schiacciati da un macchinario. Uno è morto, mentre l'altro ha riportato fratture in tutto il corpo.

"Applicare la legge regionale", l'appello della Cgil per la sicurezza nelle piccole imprese

"È necessario intervenire sulla normativa degli appalti per garantire la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori – conclude la nota della Cgil -. Nel Lazio c’è una buona legge regionale che, almeno per gli appalti pubblici, se venisse attuata dalla Regione Lazio, migliorerebbe le condizioni di lavoro di tantissime persone. Serve inoltre dare forza agli enti e agli organismi preposti alle attività di prevenzione, formazione e controllo: purtroppo, ancora una volta, non ci sono azioni in tale direzione nella Legge di Bilancio 2026 del Governo Meloni".

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