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Covid 19

Nel Lazio previsto un aumento dei casi di coronavirus a causa della variante Delta a fine luglio

Variante Delta predominante nel Lazio tra tre o quattro settimane, le parole dell’assessore D’Amato: “Viviamo una fase ancora di bassa infezione (oggi 51 nuovi casi nel Lazio ndr.). Durerà ancora qualche settimana perché poi sappiamo che la variante Delta subentrerà e diventerà predominante. Dobbiamo farci trovare pronti”.
A cura di Enrico Tata
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Secondo l'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, i casi di coronavirus sono destinati ad aumentare nelle prossime settimane. La variante Delta, infatti, diventerà predominante e questo, secondo le previsioni della Regione, causerà un nuovo incremento dei contagi. Accadrà, ha detto D'Amato, fra tre o quattro settimane, quindi a fine luglio. Così il titolare della Sanità laziale alla presentazione dei nuovi messi dell'Ares 118: "Viviamo una fase ancora di bassa infezione (oggi 51 nuovi casi nel Lazio ndr.). Durerà ancora qualche settimana perché poi sappiamo che la variante Delta subentrerà e diventerà predominante. Dobbiamo farci trovare pronti".

Tra quattro settimane variante Delta dominante nel Lazio

Secondo l'assessore tra tre o quattro settimane la variante Delta diventerà dominante nel Lazio: "Pensiamo che da oggi alle prossime tre o quattro settimane avverrà la sostituzione con un considerevole aumento della presenza della variante Delta e quindi un inevitabile aumento dei contagi. Noi per l'8 agosto prevediamo di arrivare al 70 per cento di vaccinati in doppia dose, per questo anticiperemo Astrazeneca. Speriamo di risolvere con le forniture di Pfizer".

Cosa sappiamo della variante Delta

Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità è ancora la variante inglese, la variante Alfa, la più diffusa in Italia. Tuttavia la cosiddetta variante indiana sta crescendo e nel mese di giugno è arrivata al 16,8 per cento di diffusione (dati al 21 giugno) rispetto al 4,2 per cento del mese di maggio. Attualmente la variante Delta è stata segnalata in 78 Stati (quella inglese in 147).

La variante B.1.617.2 o variante Delta è stata isolata nel mese di aprile in India, in corrispondenza a un vertiginoso incremento di decessi e contagi. Questa variante sta diventando, come detto, dominante in diverse aree del mondo: è più contagiosa rispetto alla variante Alfa ed è più resistente ai vaccini, specialmente dopo una sola dose. Secondo i primi studi, tuttavia, questa variante non sembra essere in grado di compromettere l'efficacia dell'immunizzazione, specialmente per chi ha completato il ciclo vaccinale. Una ricerca condotta in Scozia e pubblicata su The Lancet ha evidenziato che due settimane dopo la somministrazione del richiamo, il vaccino Pfizer protegge al 92 per cento contro la variante Alfa e al 79 per cento contro la variante Delta. Per il vaccino AstraZeneca queste percentuali si abbassano al 79 e al 60 per cento. Per quanto riguarda l'ospedalizzazione, la protezione di Pfizer è al 96 per cento e AstraZeneca al 92 per cento.

A livello europeo l'Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha messo in evidenza la crescente prevalente della variante Delta, più trasmissibile del 40-60 per cento rispetto alla variante Alfa. Per l'Ecdc rappresenterà il 70 per cento delle nuove infezioni entro i primi di agosto e il 90 per cento delle infezioni entro fine agosto. Senza misure restrittive e senza rapida diffusione delle vaccinazioni, si potrebbero rilevare "bruschi aumenti di nuove infezioni, ricoveri e decessi". Per questi motivi, come detto, l'obiettivo della Regione Lazio è quello di riuscire a vaccinare completamente il 70 per cento della popolazione entro l'8 agosto.

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