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Morte di Monica Vitti, sabato 5 febbraio i funerali per l’addio all’attrice romana

Venerdì la camera ardente al Campidoglio per Monica Vitti, l’attrice romana morta a 90 anni, sabato saranno celebrati i funerali nella chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo.
A cura di Alessia Rabbai
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Monica Vitti (La Presse)
Monica Vitti (La Presse)

I funerali di Monica Vitti saranno celebrati sabato pomeriggio 5 febbraio nella chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo. Le esequie sono in programma dalle ore 15, per darle l'ultimo saluto. La camera ardente di Monica Vitti sarà allestita invece venerdì 4 febbraio in Campidoglio. Sarà il Comune di Roma, come accade per le personalità del mondo della politica e dello spettacolo, ad ospitare il feretro dell'attrice morta a novant'anni. L'apertura della camera ardente è prevista dalle 10 alle 18, orario durante il quale si potrà farle visita. Monica Vitti era ricoverata da diversi anni in una clinica svizzera, e aveva una malattia neurodegenerativa simile all'Alzheimer. A restarle accanto amorevolmente fino all'ultimo giorno di vita è stato suo marito Roberto Russo.

La notizia della scomparsa di una delle stelle del cinema italiano è arrivata oggi e ha portato tanta tristezza all'interno della sala stampa del Festival di Saremo, dopo la prima serata. Monica Vitti, interprete di teatro, cinema e televisione molto amata, si era ormai ritirata dalle scene da tempo. La sua ultima apparizione in pubblico risale al 2003, con la partecipazione alla prima del musical di Riccardo Cocciante ‘Notre-Dame de Paris'.

Monica Vitti e il suo amore per Roma

Monica Vitti, nome d'arte di Maria Luisa Ceciarelli, era innamorata di Roma, è nata il 3 novembre del 1931, come ha detto al grande intervistatore di vip Gianfranco Gramola, "nella Roma umbertina, in via Francesco Crispi". La romanità la deve appunto a suo padre, da parte del quale aveva anche origini manzianesi, mentre sua madre era bolognese. Vitti celebrò la Città Eterna con una vera e propria dedica di amore spassionato: "Io sono un’innamorata pazza di Roma, per i colori, per l’ironia della gente. Poi a Roma c’è una specie di incanto, di magia. Il fatto che i romani non si stupiscono più di niente è perché loro lo possono fare. Hanno visto tutto, sanno tutto, perché vivono in una città che ha talmente tanta storia da far invidia a tutto il resto del mondo".

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