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Marco, il bagnino di Ostia che ha salvato la vita a un 12enne: “L’ho portato a riva e non respirava”

Marco è il bagnino di 28 anni che sabato 27 giugno ha salvato insieme al suo collega Alin la vita a Gerardo, il ragazzino di 12 anni che ha avuto un malore in acqua e ha rischiato di annegare. “Se si fosse sentito male di venerdì le cose forse sarebbero andate diversamente, perché nel mese di giugno sulle spiagge libere di Ostia il servizio di salvataggio è garantito solo il sabato, la domenica e nei festivi”.
A cura di Natascia Grbic
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"Stavo guardando il mare e ho visto delle bambine sulla spiaggia che sbracciavano e indicavano qualcosa dentro l'acqua. C'era un ragazzino a pancia all'aria, come se stesse facendo il morto a galla. Mi sono gettato in acqua, per fortuna era a pochi metri dalla riva. Quando l'ho afferrato era già in arresto cardiocircolatorio e non respirava più". A parlare a Fanpage.it è Marco, uno dei due bagnini di Ostia che lo scorso 27 giugno hanno salvato Gerardo, il 12enne che ha avuto un malore mentre stava facendo il bagno in mare. Domani, insieme al suo collega, sarà ricevuto dalla presidente del X Municipio Giuliana Di Pillo. Sarà presente anche il ragazzino – che ora sta bene – insieme alla madre, che ci teneva a ringraziare di persona i due marinai.

Quando Gerardo si è sentito male erano le 18.20. "Il 27 giugno è stata una delle giornate piene della stagione – racconta Marco – In acqua e in spiaggia c'erano centinaia di persone. Il ragazzino non respirava, e data la gravità della situazione ho iniziato le rianimazioni di primo soccorso. Quando è arrivato Alin, il collega della spiaggia a fianco, ci siamo dati il cambio e dopo quattro cicli di massaggi il ragazzo è tornato cosciente. Quando ha aperto gli occhi è stato il momento più bello". Nel frattempo era stato allertato il 118, giunto sul posto con l'elisoccorso e un'ambulanza. L'elicottero è stato fatto atterrare in piazza dei Canotti, non appena il 12enne è stato stabilizzato è stato prima portato con l'ambulanza all'elisoccorso, e poi trasferito al Bambin Gesù. Ora è fuori pericolo e si è ripreso completamente.

"Una cosa che mi preme sottolineare è che se il ragazzino si fosse sentito male venerdì 26 giugno invece che sabato 27, non ci sarebbe stato il servizio di salvataggio sulla spiaggia", continua Marco. "Quest'anno, con la stagione balneare iniziata più tardi a causa dell'emergenza coronavirus, nei mesi di giugno e settembre sulle spiagge libere di Ostia non ci sono bagnini dal lunedì al venerdì. Il servizio di salvataggio, che nei mesi di luglio e agosto c'è tutti i giorni, a giugno e settembre è assicurato solo nei festivi e durante il fine settimana". Eppure, nonostante in questi mesi ci siano meno persone sulle spiagge, gli incidenti continuano a esserci. "Qualche tempo fa una ragazzina ha rischiato di essere trascinata via dalla corrente. Sono stati gli altri bagnanti a soccorrerla, ma che succede se ha bisogno di un massaggio cardiaco e non c'è nessuno che lo sa fare?".

Un lavoro, quello del bagnino, troppo spesso sottovalutato. E che invece comporta grandi responsabilità, soprattutto in caso d'incidenti gravi come quello di Gerardo. "I marinai sono una categoria pagata pochissimo – conclude Marco – La giornata di lavoro spesso è di dieci ore al giorno senza nemmeno una pausa. Quando sei giovane puoi anche resistere, ma come fai a cinquant'anni? Senza contare l'enorme responsabilità che grava sulle nostre spalle, che comunque siamo formati per agire tempestivamente in caso d'incidenti. Nel nostro lavoro c'è la possibilità che accada qualcosa di grave. Per questo le manovre salvavita sono importanti, ed è fondamentale che tutti le ristudiamo almeno una volta all'anno".

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