Mani della Camorra sui ristoranti romani, le 5 condanne: 9 anni per il capoclan Angelo Moccia
Sono cinque le condanne emesse dal Tribunale di Roma nei confronti di persone appartenenti o legate al clan camorristico dei Moccia. Fra loro, condannato a 9 anni anche quello che viene considerato il boss del clan, Angelo Moccia. Oltre a lui, i giudici del Tribunale di Roma hanno condannato anche altre quattro persone: le accuse sono a vario titolo, dall'estorsione alla fittizia intestazione dei beni a cui, però, è stata aggiunta l'aggravante di metodo mafioso.
Oltre ai 9 anni a cui è stato condannato il capoclan, le altre condanne vanno da un massimo di 8 anni di reclusione ad un minimo di un anno e 4 mesi: soltanto uno degli imputati, invece, è stato assolto.
Il sequestro dei locali in centro a Roma
Fra gli affari che aveva fra la mani il clan Moccia, compare anche la gestione di alcuni locali nel centro di Roma. Il clan investiva in immobili e ristorante i proventi delle attività criminali: a scoprirlo la Direzione distrettuale antimafia della capitale nel 2020. È stato proprio nel settembre di quell'anno che, in collaborazione con il comando dei carabinieri di Roma, che gli agenti della Dda sono riusciti a disporre il sequestro di beni per quattro milioni di euro. Fra gli altri, in quell'occasione, sono stati sequestrati ristoranti in pieno centro città, a pochi passi da Ponte Sant'Angelo e il Vaticano: uno di questi locali si trovava proprio in via della Conciliazione, come ricorda il Corriere della Sera. Oltre ai ristoranti, sono stati trovati anche beni immobili e di lusso, come automobili, acquistate tramite prestanome.
Le indagini, che si sono concluse a metà settembre, hanno permesso anche di arrestare 13 persone fra Napoli e Roma. Fra loro anche quelli che sono considerati i boss del clan: Luigi e proprio Angelo Moccia. L'inchiesta è partita dal 2017 quando Angelo Moccia è stato scarcerato e gli agenti ne hanno seguito i movimenti, per ricostruire il giro d'affari del clan nella capitale.