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Terzo Polo, Movimento 5 Stelle e destre: tutti insieme contro Gualtieri, firmano documento comune

In una nota congiunta, le opposizioni parlano di “una situazione surreale e scandalosa, che denunciamo a gran voce e che riteniamo gravemente lesiva del nostro ruolo”.
A cura di Enrico Tata
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"La maggioranza è completamente nel caos, spaccata al suo interno, blocca i lavori dell’Assemblea e gioca sulla pelle dei cittadini romani". Il duro attacco alla coalizione di centrosinistra che sostiene la giunta guidata da Roberto Gualtieri a Roma arriva da tutta l'opposizione, che ieri ha firmato una nota congiunta per denunciare il mancato raggiungimento del numero legale in Assemblea Capitolina.

I consiglieri di maggioranza, spiegano gli eletti nella Lista Calenda, Italia Viva, Movimento 5 Stelle, Lista Civica Raggi, Fratelli d'Italia, Udc-Forza Italia e Lega, hanno fatto mancare il numero legale nella seduta di ieri, convocata d'urgenza per discutere di cinque proposte di delibera: soprattutto l'approvazione delle linee guida del contratto di servizio di Farmacap (che controlla le farmacie comunali di Roma), di Zetema, di Roma Mobilità e di Aequa Roma e il contratto di servizio sulla gestione dei rifiuti con Ama.

L'urgenza della convocazione, i tempi contingentati e, tuttavia, la mancata discussione e votazione sono il segno, secondo le opposizioni, di una maggioranza spaccata al suo interno. Si legge nella nota congiunta:

"Quattro sedute del Consiglio comunale convocate con urgenza con identico ordine dei lavori, da oggi a venerdì, per discutere cinque proposte di delibera. Prima importante anomalia. A questo si aggiunga l’imposizione di un vero e proprio contingentamento dei tempi di intervento per accelerare il più possibile la votazione dei provvedimenti, almeno nelle intenzioni della maggioranza. Seconda assurda forzatura. Infine, lo svolgimento dei lavori, per come è realmente avvenuto: apertura questa mattina con un’ora di ritardo poi un’interruzione, intorno alle 13.30, per quasi un’ora e mezza e infine, alle 17.20, seduta terminata per mancanza del numero legale, con i consiglieri di maggioranza che abbandonano l’emiciclo".

Il risultato è che nessuna proposta di delibera è stata votata. Per questo le opposizioni parlano di "una situazione surreale e scandalosa, che denunciamo a gran voce e che riteniamo gravemente lesiva del nostro ruolo. Un modo vergognoso di condurre l’Aula e una maggioranza completamente nel caos, spaccata al suo interno, che blocca i lavori dell’Assemblea e gioca sulla pelle dei cittadini romani. Chiediamo al Sindaco e alla Giunta di intervenire per restituire all’Aula la dignità che merita”.

Intanto le voci di un possibile rimpasto all'interno della giunta Gualtieri continuano a rincorrersi. Il risultato del congresso del Pd, con la vittoria di Elly Schlein, ridisegna l'equilibrio interno al partito che, di conseguenza, potrebbe tradursi anche in un rimescolamento nella squadra del sindaco.

Tra gli assessori rischiano soprattutto quelli che fanno rifermento alla Lista Civica, cioè Tobia Zevi, Monica Lucarelli e Alessandro Onorato (che nel frattempo è entrato nel Pd) e a Demos, cioè Barbara Funari. I nuovi ingressi sarebbero a favore di esponenti delle due aree che di fatto hanno vinto al congresso: quella che fa riferimento a Nicola Zingaretti e, soprattutto, l'AreaDem di Dario Franceschini, che faceva riferimento a Bruno Astorre e che adesso è rappresentata da Daniele Leodori.

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