64 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

L’Ufficio Scolastico Regionale: “Dialogo sempre assicurato, ma stop alle occupazioni”

Arriva una risposta dall’ufficio scolastico della regione sulle occupazioni: il direttore generale si dice aperto al dialogo, ma le lezioni devono essere ripristinate.
A cura di Beatrice Tominic
64 CONDIVISIONI
Immagine

È stata resa pubblica sul sito dell'Ufficio Scolastico Regionale (USR) della Regione Lazio una lettera da parte del direttore generale Rocco Pinneri. Nelle poche righe che ha scritto, un foglio appena, il direttore generale ha ribadito la sua posizione riguardo alle occupazioni che si stanno svolgendo, da ormai due mesi, in molte scuole della nostra città.  "A questi segnali il mio Ufficio risponde con l’ascolto, anzitutto nelle sedi previste, quali i tavoli di confronto con i rappresentanti eletti nelle Consulte studentesche e con le associazioni che rappresentano i genitori. Dialogo sempre assicurato anche dalle altre istituzioni che si occupano della scuola: Regione e Prefetture. È in quelle sedi che, democraticamente, si possono approfondire le difficoltà", dice in quella che sembra una replica a quanto richiesto nuovamente oggi dagli studenti sul tetto del liceo Plauto. Ne ha approfittato, inoltre, anche per confermare la sua posizione sui metodi di protesta che studenti e studentesse stanno utilizzando ormai da due mesi in oltre 50 scuole della capitale. "Va ricordato che ci sono studentesse e studenti che vorrebbero entrare a scuola e svolgere regolarmente lezione." La richiesta a chi sta occupando la propria scuola è stata chiara: l'interruzione delle azioni di protesta e il ripristino immediato delle lezioni, anche per tutelare la salute collettiva. Segnala, in chiusura, che alcune occupazioni sono state interrotti a causa dei contagi.

L'ondata di proteste nelle scuole di Roma

Oggi, a metà di dicembre, si contano almeno una cinquantina di scuole che da inizio ottobre, quando sono scoppiate le proteste, sono state occupate dagli studenti e dalle studentesse. Le ragioni che hanno portato ad una rabbia così forte e al coinvolgimento di un numero così elevato fra licei e istituti tecnici, derivano da problemi legati alle singole scuole di cui ogni anno abbiamo sentito parlare (problemi di edilizia; mancanza di professori; problemi igienico- sanitari; mancanza di stumentistica e laboratori) a cui, quest'anno, si è aggiunta la gestione dei fondi del PNRR dedicata alla scuola.

64 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views