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Lite tra datore di lavoro ed ex dipendente finisce nel sangue per soldi, lavoratore ferito con una bottiglia

Tentato omicidio è l’accusa alla quale deve rispondere un 39enne responsabile di una ditta edile, che ha aggredito un ex dipendente. La lite è degenerata a causa di questioni lavorative rimaste in sospeso.
A cura di Alessia Rabbai
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Una lite tra un datore di lavoro e un ex dipendente è sfociata in una violenta aggressione. L'episodio è avvenuto in via Francesco Donati a Ostia sul litorale romano nella tarda serata di ieri, domenica 17 agosto. Gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato un trentanovenne di origini romene per il reato di tentato omicidio. La vittima dell'aggressione, colpita prima con un pugno e poi con una bottiglia di vetro rotta, ha avuto bisogno di ricorrere a cure mediche in ospedale.

Secondo quanto ricostruito al momento dei fatti era tarda serata a Ostia, tra i due protagonisti della vicenda c'erano questioni lavorative rimaste in sospeso. Uno era infatti il responsabile di una ditta edile, datore di lavoro dell'altro. Il primo ha aggredito il secondo, mandandolo in ospedale.

L'ex datore di lavoro prima ha dato un pugno al dipendente. Poi è entrato in un minimarket dove ha comprato due bottiglie di vetro. Ne ha spaccata una contro un muro e ha colpito la vittima, ferendola con frammenti al collo e sul viso. Dopo l'aggressione il trentanovenne è scappato, lasciando la vittima a terra sanguinante, senza chiamare i soccorsi.

Arrivata la chiamata al Numero Unico delle Emergenze 112 sul posto è giunto il personale sanitario con l'ambulanza, che ha preso in carico il ferito e lo ha trasportato in ospedale, dov'è stato medicato. Un cittadino ha dato l'allarme, chiamando le forze dell'ordine. Presenti sul luogo dell'aggressione gli agenti della Polizia di Stato della Sezione Volanti, che in breve tempo hanno rintracciato e arrestato l'aggressore. Per l’uomo è immediatamente scattato il fermo di indiziato di delitto per tentato omicidio, convalidato dall’Autorità Giudiziaria.

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