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L’ex 5 Stelle Marcello De Vito passa da Virginia Raggi a Forza Italia

Marcello De Vito lascia il Movimento 5 Stelle e passa a Forza Italia. “Il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito aderisce a Forza Italia”, ha annunciato Maurizio Gasparri, senatore e coordinatore del partito di Berlusconi per Roma Capitale, nel corso della conferenza stampa ‘Campidoglio: la sfida di Forza Italia’.
A cura di Enrico Tata
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Da candidato sindaco del Movimento 5 Stelle alle elezioni comunali 2014 a Roma al passaggio, ufficializzato oggi, a Forza Italia. Questa la novità che riguarda Marcello De Vito, presidente dell'assemblea capitolina, e consigliere più votato tra i ‘grillini', di gran lunga, nella tornata elettorale che ha portato Virginia Raggi al Campidoglio. "Il presidente dell'Assemblea capitolina Marcello De Vito aderisce a Forza Italia", ha annunciato Maurizio Gasparri, senatore e coordinatore del partito di Berlusconi per Roma Capitale, nel corso della conferenza stampa ‘Campidoglio: la sfida di Forza Italia'. Dopo aver ufficializzato l'addio al Movimento 5 Stelle qualche giorno fa, De Vito ha quindi trovato una nuova casa.

De Vito: "FI area politica che mi rappresenta"

"Forza Italia ricostruisce una sua presenza nel Consiglio comunale e questo dimostra la vitalità del nostro partito", ha aggiunto Gasparri. "Sono molto contento e convinto della mia scelta e pronto alle sfide che ci saranno, a partire dalle prossime Amministrative. Non ho più retto alle mille capriole ideologiche del M5S, cui dico… buon tutto! Avrei potuto smettere di far politica o mettere a disposizione l'esperienza acquisita in questi anni nel Consiglio comunale ed in maniera naturale mi sono rivolto all'area politica che aveva sempre rappresentato le mie idee e la mia cultura prima di entrare nel M5S. Ci siamo confrontati con Gasparri sui temi romani dallo scorso gennaio", le parole di De Vito.

"Ringrazio anche quelli mi hanno criticato o che mi criticheranno. Ringrazio le quasi 7000 persone che hanno scritto il mio nome sulla scheda il 4 giugno 2016, conferendomi quel mandato che onorerò sino alla fine come ritengo di aver svolto sino ad oggi, con conoscenza della macchina amministrativa, del territorio, della sua politica. Prosegue il mio impegno politico.Guardo avanti con forza, determinazione e fiducia", aveva scritto su Facebook annunciando il suo addio al Movimetno fondato da Beppe Grillo.

Le presunte accuse a De Vito sullo stadio della Roma

Marcello De Vito è stato arrestato nel 2019 poiché coinvolto in uno dei filoni dell'inchiesta sullo stadio della Roma a Tor di Valle. Per questo ha passato diversi mesi prima in carcere e poi ai domiciliari. In seguito la Corte di Cassazione ha annullato il provvedimento cautelare. Per i giudici, infatti, l'accusa di corruzione nei confronti di De Vito, è puramente "interpretativa" e basata su congetture.

"L'atto contrario ai doveri d'ufficio –  si legge nelle motivazioni della sentenza  – è stato ravvisato, in relazione alla vicenda riguardante il progetto di realizzazione dello stadio della Roma Calcio, nell'aver De Vito presieduto l'assemblea del 14 giugno 2017, esprimendo in quella sede il proprio voto favorevole all'approvazione del progetto medesimo ed alle connesse varianti del Piano regolatore (avvenuta con 28 voti favorevoli e 9 contrari)". De Vito, secondo l'accusa, avrebbe fatto ottenere al suo socio, l'avvocato Camillo Mezzacapo, consulenze in lavori di alcuni costruttori in cambio di interventi facilitatori su alcuni iter amministrativi. Per la Cassazione sono solo congetture, per il momento. Dopo l'uscita dai domiciliari, De Vito è rientrato subito nel suo ruolo di presidente dell'Assemblea Capitolina.

"Il comportamento dei vertici del M5s nel mio caso credo possa essere definito inqualificabile. Ma non è stato questo che ha influito sulla mia scelta", ha detto De Vito annunciando il suo passaggio a Forza Italia.

"Senza di me Raggi non ha maggioranza"

"Ora il Movimento 5 Stelle non ha la maggioranza in Assemblea Capitolina – ha detto all'Ansa De Vito – In questo momento hanno 24 consiglieri su 49, sindaca compresa" specifica. "A questo aggiungerei il fatto che c'è molto malcontento non solo tra la base ma anche tra i portavoce e molti seguiranno la mia decisione, soprattutto nei municipi. Ma non credo finirà lì".

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