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Leonard, sfruttato dal supermercato per sistemare carrelli: “Deve ricevere le retribuzioni mancate”

Si occupa dei carrelli del supermercato per due anni senza nessuna ricompensa, ma grazie ai sindacati, Leonard chiede di essere assunto. Francesco Iacovone, dal Cobas Nazionale: “Ha diritto a tutte le retribuzioni mancate.”
A cura di Beatrice Tominic
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Foto dal profilo di Facebook di Francesco Iacovone.
Foto dal profilo di Facebook di Francesco Iacovone.

Nella giornata di ieri, domenica 13 febbraio, nel suo 26esimo compleanno, Leonard è andato in piazza San Pietro per assistere all'Angelus di Papa Francesco: il ragazzo, arrivato in Italia nel 2016 dalla Nigeria, vive nella capitale da un paio di anni. Nella città di Roma ha iniziato a lavorare sistemando i carrelli in uno dei punti vendita Coop, quello su via Laurentina, sfruttato dalla catena di supermercati. A questo proposito  Francesco Iacovone, dal sindacato Cobas Nazionale, su un post pubblicato sul proprio profilo Facebook scrive:"Il suo lavoro gratuito al sevizio della Coop, che in cambio gli concedeva la sua pertinenza per fare l'elemosina del carrello, si ferma qui."

Come ha, infatti, poi spiegato lo stesso Francesco Iacovone a Fanpage.it, i sindacati sono in prima linea per il giovane: "Oggi Leonard ha incontrato un legale: su questa situazione sporgeremo una denuncia – dichiara – L'avvocato ci ha già detto che sicuramente ha diritto a tutte le retribuzioni da due anni a questa parte e quelle gliele farà ottenere, ma il problema del posto di lavoro sarà superare lo scoglio del posto di soggiorno."

La storia di Leonard, partito a 16 anni dalla Nigeria

Quella di Leonard è una storia come tante. Partito dal suo Paese di origine, la Nigeria, ha attraversato il deserto per raggiungere la speranza di arrivare in Europa quando era ancora 16enne. Prima di raggiungere le coste italiane, però, è stato rinchiuso in uno dei lager in Libia. È per questo che ieri, domenica 13 febbraio, a piazza San Pietro, ieri, insieme a lui, c'erano alcuni dei sindacalisti che hanno mostrato, fra le loro mani, i cartelli con la scritta: "In Libia torturato, in Italia vittima del caporalato".

Sarebbe stato proprio uno dei responsabili del supermercato, infatti, a spiegargli come comportarsi e posizionare i carrelli: oggi i sindacati reclamano la fine dello sfruttamento di Leonard e che venga assunto dalla catena di supermercati, già finita nel mirino dei sindacati per alcune violazioni delle norme sulla sicurezza del lavoro.

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