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Le mani della camorra su Roma, tra le vittime degli strozzini anche il figlio di Gigi D’Alessio

C’è anche il figlio di Gigi D’Alessio, Claudio, tra le vittime dei camorristi del clan Moccia di Afragola. L’organizzazione aveva messo le mani anche su Roma e le sue attività commerciali, in particolare i ristoranti. “Serve un attimo di respiro fammi lavorare, fammi fare e poi si stabilisce un piano di rientro”.
A cura di Natascia Grbic
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Tra le persone vittime di estorsione da parte del clan Moccia di Afragola, c'è anche il figlio di Gigi D'Alessio, Claudio. Questo è quanto emerge dall'ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere per tredici persone, tutte accusate di essere affiliate al clan camorrista che negli ultimi anni ha allungato i suoi tentacoli anche su Roma. Claudio D'Alessio sarebbe stato vittima di un prestito a strozzo, che poi gli estorsori volevano indietro con il pagamento degli interessi. A tasso variabile: erano loro, a seconda di come gli girava in un determinato mese, a decidere quanto la vittima avrebbe dovuto sborsare. Una quantità di denaro ovviamente troppo difficile da reperire in così poco tempo.

"Serve un attimo di respiro, fammi lavorare"

Il nome di Claudio D'Alessio spunta in un'intercettazione. Il figlio del cantante parla con un'altra vittima del clan, lamentandosi delle pressioni dei Moccia, che ogni mese volevano sempre più denaro. "Se tu non blocchi un attimo la situazione e dai il tempo di respirare e di organizzarsi, qui non si andrà mai da nessuna parte – dice Claudio D'Alessio – E quindi dico… cioè, non è che uno va a rubare la mattina che all'improvviso io ti posso chiudere…". E aggiunge: "Serve un attimo di respiro fammi lavorare, fammi fare e poi si stabilisce un piano di rientro".

Il blitz stamattina all'alba

Sono tredici le persone arrestate questa mattina tra Roma e Napoli dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, con la collaborazione dei Comandi locali dell'Arma. Si tratta di persone ritenute affiliate al clan Moccia di Afragola, la storica organizzazione camorrista protagonista di accese faida negli ultimi decenni. Gli arresti sono arrivati al termine di lunghe indagini cominciate nel 2017, che hanno portato in carcere anche quelli che sono considerati i due boss di camorra, Angelo e Luigi Moccia. Gli indagati sono accusati a vario titolo di estorsione, intestazione fittizia di beni, esercizio abusivo del credito con l'aggravante del metodo mafioso. Il clan aveva investito il provento delle proprie attività illecite in numerose attività commerciali nella capitale, in particolare ristoranti, oltre ad estorcere denaro e a prestare soldi con tassi da usurai con l'obiettivo di entrare in possesso di altre attività economiche.

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