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Lavinia investita all’asilo, l’imputata partorisce e il processo viene rinviato di 4 mesi

Rinviato di 4 mesi il processo per la piccola Lavinia: “Il legittimo impedimento è un diritto dell’imputata, ma anche Lavinia ha diritto alla giustizia”, ha detto la mamma a Fanpage.it.
A cura di Beatrice Tominic
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La piccola Lavinia con la sua mamma, Lara Liotta.
La piccola Lavinia con la sua mamma, Lara Liotta.

È stata rinviata di 4 mesi l'udienza del processo sul caso di Lavinia Montebove, la bimba investita ad appena 16 mesi mentre stava gattonando nel cortile dell'asilo di Velletri del 2018 che, da quel fatidico giorno, è in stato vegetativo. La decisione di rinviare la prossima udienza è stata obbligata da legittimo impedimento: una delle due imputate, quella accusata di lesioni gravissime, che ha materialmente investito la piccola, ha partorito da poco.

"Il legittimo impedimento è un diritto dell’imputata investitrice che ha partorito da poco: anche Lavinia ha diritto ad avere giustizia ma i suoi diritti vengono sempre dopo – ha dichiarato a Fanpage.it Lara Liotta, la mamma della piccola Lavinia – La difesa delle imputate ha chiesto oggi al giudice di far sciogliere la riserva su una possibile perizia modale relativa ancora alla parte di responsabilità dell’investitrice in questo procedimento. Se venisse accolta passerebbero altri mesi, tanto altro tempo. Ci si vuole raccontare che non è una tecnica per dilatare ancora i tempi della sentenza? Personalmente non ci crederò mai".

Le condizioni della donna erano chiare anche alla famiglia della piccola: "Ci aspettavamo questo rinvio – ha rivelato Massimo Montebove, il papà di Lavinia – Speriamo che da maggio si possa procedere velocemente e che il processo possa concludersi prima dell'estate. Sono già passati cinque anni da quel maledetto giorno".

Il processo sul caso della piccola Lavinia

Oltre alla donna che ha investito la piccola, la mamma di uno dei bambini che frequentavano lo stesso asilo di Velletri, al banco degli imputati siede anche la maestra, accusata di abbandono di minore. Fino ad ora si sono tenute dieci udienze a cui hanno partecipato anche i genitori della piccola: "Abbiamo visto di tutto, dalla proposta di risarcimento di 1 euro ai tentativi della maestra di fronte alla telecamere dei tg nazionali di abbracciarci, dopo un silenzio durato 4 anni. A questo si aggiungono testimonianze inattendibili (che abbiamo denunciato), l'asilo non in regola dal punto di vista amministrativo e consulenti della difesa non precisi: sono arrivati a dire che Lavinia si sarebbe sottratta al controllo della maestra, come se fosse colpa sua", si è sfogato Montebove. "Non è facile stare calmi – ha poi concluso – Siamo stufi, è vero, ma restiamo assieme alla mia compagna ancora fiduciosi nella giustizia".

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