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L’applicazione TuPassi viola la privacy dei cittadini: multa di 500mila euro per Roma Capitale

Secondo quanto rileva il Garante per la Privacy, che ha intimato al Campidoglio di pagare una sanzione di 500mila euro, la app avrebbe conservato in memoria dati personali dei cittadini, anche delicati, e dei dipendenti. Il tutto senza che questi ultimi abbiano firmato o ricevuto un’informativa completa sui dati che il servizio avrebbe potuto acquisire.
A cura di Enrico Tata
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L'applicazione TuPassi di Roma Capitale avrebbe violato la privacy di cittadini e dipendenti capitolini. In pratica si tratta del servizio di prenotazione di tutti gli appuntamenti presso gli sportelli comunali. Secondo quanto rileva il Garante per la Privacy, che ha intimato al Campidoglio di pagare una sanzione di 500mila euro, la app avrebbe conservato in memoria dati personali dei cittadini, anche delicati, e dei dipendenti. Il tutto senza che questi ultimi abbiano firmato o ricevuto un'informativa completa sui dati che il servizio avrebbe potuto acquisire (e che di fatto ha acquisito). Per esempio nei server era conservata ogni prenotazione, il canale utilizzato, la data e l'ora della richiesta di ciascun cittadino. Per quanto riguarda il personale, il sistema registrava il tipo di servizio, il nome di ogni addetto allo sportello, i tempi di attesa e di chiamata. Tutto questo, di fatto, illegalmente, poiché non sarebbe stata fornita alcuna informativa ai clienti del servizio.

Multata anche l'azienda che ha fornito la App

Gli accertamenti che hanno portato alla richiesta di pagamento di questa multa sono stati svolti dall'Autorità in collaborazione con il Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza. Queste indagini avevano già consentito di dichiarare, nel marco 2019, illeciti i trattamenti effettuati, per quanto riguarda la tutela della privacy, da Roma Capitale e nello specifico dalla applicazione TuPassi. In questo senso l'autorità aveva già prescritto misure correttive.

Il Garante ha bocciato anche la funzione dell'app che consente di produrre una reportistica sull'attività lavorativa degli addetti allo sportello. I report, in sostanza, sarebbero stati introdotti senza le garanzie previste dallo Statuto dei lavoratori sul controllo a distanza. L'autorità ha multato il Campidoglio, come detto, ma anche l'azienda che ha fornito il sistema di prenotazione e che dovrà pagare una sanzione di 40mila euro.

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