La siccità non risparmia Villa Pamphilj: il laghetto del Giglio è senza acqua
Per molte cittadine e cittadini romani è uno dei luoghi simbolo della propria infanzia. È qui che i genitori portano i bambini per dare da mangiare alle papere e alle anatre. Ѐ qui che molte persone anziane passeggiano all'ombra degli alberi, fra i ciottoli, sedendosi sulle panchine per riposarsi, con vista sul laghetto, il grande specchio d'acqua che si trova dalla parte est, vicino all'entrata di via di Donna Olimpia, a Monteverde. Ma adesso, a causa della siccità, si sta prosciugando. Dopo che lo scorso dicembre è stato già chiuso per un caso di aviaria per qualche giorno, oggi torna a preoccupare cittadini, residenti e i membri dell'associazione: il laghetto del Giglio, il più grande all'interno del polmone verde della città, ha sempre meno acqua.
La siccità colpisce il laghetto
Da qualche settimana, il livello dell'acqua laghetto che si trova nella parte ad est di Villa Pamphilj è sempre più basso. Come si vede negli scatti, la progressiva diminuzione dell'acqua sta lasciando scoperti gli argini intorno al laghetto. A questa prima dimostrazione si aggiunge anche la comparsa di uno strato di sassi fra l'acqua e la vegetazione che, invece, fino all'arrivo di questa stagione così calda hanno rappresentato il fondale del laghetto del Giglio.
Oltre ai sassi, però, l'abbassamento del livello dell'acqua comporta anche la comparizione di oggetti gettati nel lago e dimenticati: sono molte le reti e i tubi riaffiorate da quando il livello dell'acqua è calato.
"Una situazione analoga si è verificata nel 2017, anche se forse quest'anno risulta un po' più accentuata. In quel caso, però, non ci sono stati grandi interventi per salvaguardare la salute del lago: vedremo cosa succederà nei prossimi giorni. L'acqua del laghetto del Giglio arriva da Bracciano, quindi occorre attendere i prossimi provvedimenti che interesseranno quella zona per capire cosa succederà anche nel nostro laghetto – spiegano dall'Associazione per Villa Pamphilj che da decenni si occupa di salvaguardare il parco romano – Si tratta dello specchio di ciò che sta accadendo in tutti i grandi fiumi e laghi italiani: più passano gli anni e più dovremo imparare a convivere con queste condizioni."
La preoccupazione per la sicurezza degli animali
Il lago del Giglio ha sempre rappresentato la casa per diverse specie animali: oltre ai molti pesci che nuotano nel fondale e alle numerosissime tartarughe d'acqua, sono molti gli uccelli, dalle papere alle anatre, ma anche cigni e aironi, che hanno trovato il loro spazio fra le sponde dello specchio d'acqua. A destare preoccupazione, adesso, sono soprattutto le loro condizioni di vita con il prosciugamento del lago.
"Gli animali ci sono, sono vivi, l'acqua c'è: i pesci nuotano come sempre e le anatre possono ancora fare il bagno perché il laghetto è abbastanza grande – hanno spiegato dall'Associazione – Cercheremo di monitorare la situazione, soprattutto per verificare che gli animali non siano in uno stato di sofferenza. Adesso l'immagine che abbiamo del lago è desolante e vederlo in questo condizioni fa abbastanza impressione." Adesso molti animali sono costretti a camminare sui massi per raggiugnere la riva. "Il cigno nemmeno si avvicina ai sassi, l'airone resta sempre nell'acqua bassa, ma magari qualche papera riesce a camminarci sopra (come si vede in foto, ndr)."