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La Roma-Lido cancellata: solo 3 treni attivi, ora Atac pensa di interrompere il servizio

L’agenzia per la sicurezza del trasporto ferroviario blocca altri due treni della Roma Lido: ormai i convogli attivi sono solo tre. E così aspettando il passaggio del servizio alla Regione Lazio che ha presentato il progetto Metromare per trasformare la peggiore linea ferroviaria d’Italia in un servizio veloce ed efficiente, il servizio utilizzato da 55.000 persone al giorno rischia di sparire.
A cura di Redazione Roma
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Trenino Roma-Lido

La ferrovia Roma-Lido non esista praticamente più. Ormai sono solo tre i convogli attivi sulla linea che collega Roma a Ostia, svolgendo un servizio fondamentale per la mobilità pubblica e la vita di migliaia di pendolari per ragioni di studio e lavoro. Già "premiata" regolarmente come la peggiore linea ferroviaria d'Italia dal rapporto Pendolaria di Legambiente, ora rischia davvero di scomparire dopo che è arrivato lo stop a due treni da parte dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Anfisa), così Atac sta pensando se interrompere il servizio o rimodularlo pesantemente. Già questa estate la stessa agenzia aveva intimato ad Atac di togliere dal servizio quattro convogli, portando Atac a tagliare tre fermate.

La situazione è infatti evidentemente insostenibile: per percorrere l'intera tratta ci vogliono 80 minuti, passerebbe un treno circa ogni mezz'ora per un servizio che è utilizzato quotidianamente da circa 55.000 passeggeri. Un incubo. Così una delle ipotesi è interrompere il servizio alla fermata di Magliana, consentendo così dall'hinterland sud e da Ostia di raggiungere Roma e la coincidenza con la metro B, rafforzando poi con delle navette il servizio su gomma per arrivare dall'Eur a Piramide.

Il progetto Metromare della Regione Lazio

La Regione Lazio questa estate ha presentato un progetto per fare della vecchia Roma-Lido una vera e propria metropolitana urbana, dando il progetto in gestione a Cotral, l'azienda del trasporto pubblico regionale. Ma fino al 31 gennaio 2021 il servizio è in capo ad Atac e ci vorranno comunque dei mesi per mettere in campo le nuove vetture e il nuovo modello di mobilità. Intanto per i pendolari si prospettano mesi da incubo.

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