La denuncia di Dario: “Costretto a scendere le scale della metro con la carrozzina”
"Benvenuti a Roma, la Città Eterna ed eternamente inaccesibile". Sono le parole di Dario Dongo, un passeggero disabile, ieri costretto ad ‘improvvisare' per raggiungere la banchina della metropolitana nella stazione Cipro. Abituato a spostarsi autonomamente e fortemente convinto di volerlo fare, l'avvocato e presidente dell'associazione Egalité non è nuovo a segnalare i disagi che quotidianamente si trova ad affrontare spostandosi con i mezzi pubblici in città, facendosi portavoce dei cittadini con disabilità motoria che ogni giorno la Capitale mette alla prova, tra marciapiedi inaccessibili a causa dei parcheggi selvaggi o dei monopattini lasciati d'intralcio: solo alcuni degli impedimenti di chi con carrozzina, deambulatore o stampelle si trova a dover affrontare in città. Due anni fa Dario, sempre nella stazione Cipro, è stato costretto a farsi portare in braccio da alcuni passeggeri per raggiungere la banchina della metro.
"Incontro nell'atrio per barriere architettoniche"
Una giornata inziata male e proseguita peggio per Dario, che al mattino era alla Fondazione Organismo di Mediazione Forense di Roma per "un incontro che si è svolto nell'atrio – ha spiegato – a causa delle barriere architettoniche nei locali designati alla mediazione civile in via Attlio Regolo 12/D scala A 2 piano e perché l'ascensore non era delle dimensioni tali da ospitare una sedia a rotelle". Reduce da questa esperienza si è poi diretto verso la metro.
"Vergogna per Roma, da Gualtieri cambio di rotta"
Dario si è trovato per l'ennesima volta a fare i conti con i mezzi di trasporto pubblico. "Entrambi gli ascensori sia per accesso alla stazione, sia quello interno al piano erano fuori servizio" ha detto. Non ha potuto scendere da solo: è riuscito grazie all'aiuto di un passante: la carrozzina al contrario verso la rampa, con il braccio sinistro si è aggrappato con forza al corrimano ed è ‘scivolato' giù, verso l'ingresso, sorretto da un cittadino che, ponendosi davanti alla carrozzina, ha impedito che a causa delle ruote potesse prendere velocità. Una modalità molto pericolosa, che Dario non ha potuto però fare a meno di mettere in atto, rischiando di fatto la propria incolumità. Passato il tornello è arrivato davanti alla scala mobile, dove però la situazione non era diversa: altre scale e stessa procedura. Con la carrozzina al contrario, è salito sul nastro in movimento. "Una vergogna che prosegue indisturbata e impunita, la sistematica inaccessibilità delle fermate delle metropolitane di Roma Capitale – commenta – Attendiamo dal nuovo sindaco Gualtieri un cambio di rotta, con un intervento deciso nei confronti dei vertici di Atac".