Indagati quattro vigili: prendevano mazzette da bar e ristoranti e non controllavano i permessi

Quattro vigili urbani sono indagati per aver concesso licenze e permessi in cambio di denaro a gestori di ristoranti, bar, negozi e varie attività. Un giro di favori per sbloccare autorizzazioni, concessioni e pratiche, che, come riporta Il Messaggero, li ha fatti finire nel mirino del nucleo tributario della Guardia di Finanza. La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un'inchiesta nei loro confronti, si indaga con l'ipotesi di corruzione. Gli indagati sono quattro persone in servizio presso il Gruppo Tuscolano della polizia locale di Roma Capitale. Secondo quanto ricostruito in sede d'indagine, i gestori degli esercizi commerciali in questione erano disposti a pagare di più, ma almeno erano sicuri che non avrebbero riscontrato problemi durante i controlli. Per accertare le responsabilità da parte dei quattro vigili, i finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno sequestrato del materiale che potrebbe rivelarsi prezioso nelle indagini, come computer e smartphone, che saranno esaminati alla ricerca di informazioni utili.
Le indagini
Secondo le prime ricostruzioni svolte sulla vicenda, gli imputati avevano creato un presunto giro di favoritismi in cui risulterebbe coinvolto anche un geometra che esercitava la sua professione privatamente. Chi si rivolgeva a loro per le proprie pratiche era sicuro che avrebbe ottenuto ciò che voleva senza intoppi burocratici, controlli o seccature. Il geometra infatti si sarebbe occupato delle pratiche, mentre ai vigili sarebbe spettato il compito di controllare la regolarità delle licenze, una volta messe in pratica, e avrebbero chiuso gli occhi su violazioni gravi. Irregolarità che sono emerse a seguito dei controlli alla documentazione presentata al Municipio dall’ufficio.