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Il Tevere è davvero il fiume più pulito del mondo?

Nel corso della presentazione del progetto “Roma Sicura”, il segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale, Erasmo De Angelis, ha dichiarato che il fiume Tevere, nei 56 km da Castel Giubileo alle foci, è il fiume più pulito del mondo.
A cura di Beatrice Tominic
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Il Tevere è il fiume più pulito del mondo? Probabilmente molti cittadini e molte cittadine non lo direbbero mai, eppure è quanto ha affermato il segretario generale dell'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Centrale, Erasmo De Angelis nel corso della presentazione del progetto "Roma Sicura", piano per mettere in sicurezza il Tevere creando una serie di dighe fra i suoi affluenti, soprattutto il Paglia, e renderlo "un fiume più sicuro, più pulito, da vivere".

Il fiume ha dichiarato il segretario, non sarebbe più sporco come una volta: "Se prendessimo solo il tratto di 56 chilometri di scorrimento da Castel Giubileo alle foci, quella naturale di Ostia e quella di Fiumicino, che è artificiale, il Tevere sarebbe il fiume più pulito del mondo grazia ai 15 anni di lavoro di Acea con i suoi grandi depuratori – ha dichiarato in apertura del suo intervento – Non ci sono più gli scarichi che defluivano nel fiume. Era un collettore fognario fino a 15 o 20 anni fa." Specifica, però, che gli affluenti portano nel Tevere tanta acqua non depurata ancora oggi, ma, come specifica De Angelis dal punto di vista della depurazione sono stati fatti passi avanti giganteschi.

"Roma Sicura", il progetto per contrastare l'alto rischio idrogeologico a Roma

"Nel Paese più ricco di acqua d’Europa che è l’Italia, Roma è la città più ricca di acqua del continente", ha dichiarato il segretario Erasmo De Angelis prima di descrivere il panorama idrogeologico romano che presenta laghetti, torrentelli, sorgenti, fonti e flussi d'acqua sia in superficie che sottoterra. Soltanto nel Tevere, soprattutto nella parte dell'Umbria, confluiscono 40 affluenti, ricchi di acqua e, proprio per questo, pericolosi per le piene, come il Paglia, ma anche l'Aniene e l'Almone, rispettivamente il secondo e il terzo fiume di Roma.

Una così grande portata d'acqua, come ha specificato De Angelis, richiede attenzione, tecnologia e la realizzazioni di importanti opere: a Roma, però, da 29 anni non c'è manutenzione. Con il progetto di Roma Sicura, invece, si vuole rimettere in sicurezza almeno una porzione  di circa 80 km che potrebbe portare a pericolose conseguenze creando una serie di dighe lungo il fiume Paglia. Storicamente, infatti, la capitale ha vissuto numerose piene, anche molto devastanti, dalle prime documentazioni degli antichi romani fino a quelle più recenti del 1900, 1915, 1937 (quando il Tevere ha raggiunto i 2800 metri cubi al secondo) e, infine, del 2008.

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