Il porto crocieristico di Fiumicino arriva in Senato: Salvini risponde, ma i documenti dicono altro

La vicenda del porto crocieristico di Fiumicino arriva al Senato, con il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che la scorsa settimana al question time ha risposto alle domande della senatrice Alessandra Maiorino, Movimento 5 Stelle. Secondo Carteinregola e il comitato Tavoli del Porto, che riunisce le associazioni contrarie al progetto, le tesi del vice presidente del Consiglio non sono convincenti e, anzi, in qualche caso sono errate oppure diverse da quanto invece è riportato sui documenti del progetto.
Salvini ha ribadito che lo Stato non ha competenze sullo scalo marittimo e il progetto è stato inserito tra le opere essenziali per il Giubileo dal commissario straordinario e sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. "Purtroppo il nostro Paese non è in grado di competere con l'offerta spagnola o del sud della Francia. Si pensi, in relazione al solo settore crocieristico, che nel Lazio il porto di Civitavecchia ha superato i 3,5 milioni di passeggeri e sembra essere arrivato a saturazione. Gli studi a disposizione mostrano invece una domanda per l'area collegata a Roma di 6 milioni e mezzo di passeggeri".
Secondo Salvini, ancora, "l'opera prevede una grande marina capace di ospitare fino a 1200 posti barca a cui sarà affiancato un accosto crocieristico che occuperà circa il 20 per cento dell'area in concessione. Si tratta di un progetto da 600milioni di euro finanziato da capitale privato". Inoltre, il progetto attuale "prevede la destinazione prevalente ad approdo per il diporto, mentre quella crocieristica ha una valenza accessoria. Si prevede l'attracco di una nave da crociera ogni quattro cinque giorni. Si prevede l'impiego di tecnologia a zero emissioni, finalizzata a ridurre al minimo l'impatto ambientale di ogni attracco".
Secondo l'associazione Carteinregola, "poiché la competenza non riguarda lo Stato, afferma in modo pilatesco Salvini, non importa qualisiano le conseguenze negative nel dare corso al primo porto crocieristico privato in Italia su tutto il sistema della portualità".
Ancora, il ministro dei Trasporti sostiene che il porto di Fiumicno sarebbe complementare a quello di Civitavecchia, ormai saturo. In realtà, spiega Carteinregola, "da quando si è cominciato ad usare questo argomento, il traffico passeggeri della città tirrenica è aumentato del 30% e ha ancora ampi margini di crescita, anche grazie agli importanti investimenti pubblici per migliorarne l’efficienza".
Salvini ha affermato anche che il porto ha una destinazione prevalentemente diportistica e non crocieristica, poiché si prevede lo scalo di una nave da crociera ogni 4/5 giorni. Ma nei documenti, spiegano i comitati, "i numeri dicono altro: 1,3 milioni di passeggeri da Aprile ad Ottobre con una media di oltre 6000 crocieristi al giorno, dunque almeno una nave al giorno. Qual è la verità? Il Ministro sostiene che esisterebbe una domanda molto superiore. Non è un motivo eventualmente ragionevole per assumere una decisione sbagliata. Il porto di Civitavecchia ha una capacità residua ancora disponibile, e si potrebbe ulteriormente espandere".
Secondo la senatrice Maiorino "è inspiegabile quale sia l'interesse nel favorire un porto privato, di proprietà esclusiva della Royal Caribbean, quando poco lontano c'è un porto gestito dallo Stato, come quello di Civitavecchia, dove attraccano le navi da crociera. Perché generare questa competizione e favorire un privato a dispetto del pubblico? E soprattutto c'è una questione di autorità portuale: finora ogni porto in Italia era sotto la gestione dell'autorità portuale, mentre questo è un porto privato e siamo preoccupati perché il progetto sembra avere il pieno appoggio del governo".