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Il Pd del Lazio vota sì all’ingresso in giunta dei 5 Stelle, Zingaretti: “Dobbiamo provarci”

L’alleanza con i 5 Stelle a livello regionale, ha spiegato Nicola Zingaretti, presidente del Lazio e segretario nazionale del Pd, “di per sé non avrà una ricaduta sui comuni che voteranno. Ogni comune sceglierà in piena libertà le migliori alleanze per governare i comuni. Questo non porta con sé alcun tipo di problema. Sono contento che il lavoro fatto in Regione in questi anni è stato apprezzato da un partito all’opposizione e se ci alleeremo col Movimento 5 Stelle sui contenuti sarà un successo della politica, non un passo indietro”.
A cura di Enrico Tata
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Via libera all'ingresso dei 5 Stelle nella giunta del Lazio guidata da Nicola Zingaretti. La direzione regionale del Partito democratico ha approvato a larga maggioranza (solo un voto contrario e sei membri che non hanno partecipato al voto) l'ordine del giorno presentato ieri dal segretario Bruno Astorre. La direzione ha così conferito un mandato al presidente Zingaretti e al capogruppo Marco Vincenzi per verificare le condizioni politiche e programmatiche per costruire un nuovo patto di maggioranza con i 5 Stelle. "Inizia così un percorso importante che coinvolgerà i territori, la nostra base, gli iscritti dei circoli, i tanti volontari e gli attivisti che animano con le loro energie il tessuto vivo della nostra comunità politica. Peraltro, come già ribadito in tutte le sedi, a Roma la candidatura per il Movimento 5 Stelle della sindaca uscente Virginia Raggi preclude qualsiasi possibilità di dialogo", ha dichiarato il senatore Astorre. E proprio sulle amministrative previste in primavera o più probabilmente, causa Covid, a settembre, Zingaretti ha precisato: "L'alleanza con i 5 Stelle a livello regionale di per sé non avrà una ricaduta sui comuni che voteranno. Ogni comune sceglierà in piena libertà le migliori alleanze per governare i comuni. Questo non porta con sé alcun tipo di problema. Sono contento che il lavoro fatto in Regione in questi anni è stato apprezzato da un partito all'opposizione e se ci alleeremo col Movimento 5 Stelle sui contenuti sarà un successo della politica, non un passo indietro".

Il ‘rebus' Roma

Dopo la nomina di Alessandra Sartore, ex assessora alla Regione Lazio, a sottosegretaria al ministero dell'Economia, nella giunta di Zingaretti era necessaria una sostituzione. Questo ha aperto nuovi scenari politici che sono sfociati nella proposta di allargare la maggioranza ai 5 Stelle. In questo senso si parla di un ingresso in giunta di Roberta Lombardi, capogruppo pentastellata in Regione, e Valentina Corrado. La prima andrebbe al nuovo assessorato alla Transizione Ecologica. "Se ci sono le condizioni programmatiche affinché tutto avvenga alla luce del sole secondo me dobbiamo provarci, visto che già governiamo insieme l'Italia", ha commentato Zingaretti.  "Tutto quello che faccio lo faccio per qualcosa e mai contro qualcuno. Chi fonda la propria identità parlando male degli altri significa che non ha nulla di positivo da dire sulle proprie idee, io invece ho qualcosa di positivo da dire sulle cose che si possono fare. Quello che penso di questa sindaca e di questa sindacatura l'ho già detto", ha aggiunto il segretario del Pd. Intanto il candidato sindaco di Roma è ancora un rebus: Carlo Calenda è in campo, l'ex ministro Roberto Gualtieri, per il momento, ancora no. Intanto la sindaca Virginia Raggi non sembra aver intenzione di fare un passo indietro e l'alleanza alle amministrative tra Pd e 5 Stelle, che Zingaretti cercherà di costruire fino all'ultimo, sembra sempre più allontanarsi.

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