Il mistero dell’avvocata americana trovata morta in una casa condivisa a Roma: si indaga per omicidio

Leila Yuki Khelil, un'avvocata americana trentanovenne, è stata trovata morta in un appartamento condiviso in via Guattani vicino a Villa Torlonia a Roma il 15 luglio scorso. A trovare il suo corpo senza vita è stata una coinquilina, che ha dato l'allarme, chiamando le forze dell'ordine. Sul caso dopo un anno e mezzo ancora avvolto nel mistero e tutto da ricostruire, le indagini sono in corso. La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un'inchiesta per omicidio, al momento contro ignoti.
I genitori non sentivano Leila da settimane
Secondo quanto ricostruito finora Leila, avvocata, si trovava nella Capitale per conseguire un master post-laurea in legge. Abitava nei pressi di Villa Torlonia, in un appartamento che condivideva con altre persone. Ancora da chiarire cosa le sia successo, pare che i genitori non la sentissero da settimane.
Ciò che è emerso finora è che la coinquilina rientrando a casa dopo aver trascorso un fine settimana fuori Roma, l'ha trovata morta. Il suo cadavere era in stato di decomposizione complice il caldo intenso estivo, ciò fa pensare che il decesso sia avvenuto nei giorni precedenti.
Lividi sul cadavere, fatti esami tossicologici e autopsia
Arrivata la segnalazione nell'abitazione sono giunte le forze dell'ordine e il medico legale, che ha fatto una prima ispezione sul corpo. Il cadavere presentava vari lividi. Era vestita, nella sua camera da letto c'era il ventilatore acceso e una scatola di tachipirina sul comodino. Sulla salma è stata fatta l'autopsia, i risultati degli esami autoptici chiariranno le cause del decesso e se si tratti di una morte violenta. Sul cadavere sono stati disposti anche gli esami tossicologici.