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Cimiteri di Roma al collasso

Il deputato PD Andrea Romano contro Raggi: “Da mesi aspetto di poter seppellire mio figlio morto”

Il deputato Pd Andrea Romano ha denunciato pubblicamente un episodio di inadempienza da parte di Ama, in attesa da mesi della sepoltura del figlio morto. L’accusa è rivolta contro la sindaca Raggi: “La tua vergogna non sarà mai abbastanza grande” scrive in un tweet. Le ceneri del 24enne sono in un deposito in attesa della tumulazione.
A cura di Alessia Rabbai
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"Mio figlio Dario è morto da mesi, ma non riusciamo a seppellirlo". Sono le parole del deputato Pd Andrea Romano, che ha perso uno dei suoi figli a ventiquattro anni. La sua è una delle tante famiglie che attendono la sepoltura di un proprio caro, un diritto negato, che si unisce al dolore per una persona venuta a mancare. Il deputato è uno dei tanti cittadini che hanno segnalato i disagi e le inottemperanze di Ama, su Twitter punta il dito contro la sindaca Virginia Raggi: "Ama non dà tempi di sepoltura degni di una società civile. Anzi, non dà alcun tempo. La tua vergogna non sarà mai abbastanza grande". Il ragazzo è stato cremato e l'urna contenente le ceneri si trova chiusa in un deposito di Prima Porta, in attesa di essere tumulata nella tomba di famiglia nel cimitero del Verano.

"Ama dà la colpa al Covid"

"Abbiamo contattato Ama per avere notizie sulla data della tumulazione, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta" ha spiegato Andrea Romano, contattato da Fanpage.it. Alla richiesta di spiegazioni sul ritardo la municipalizzata che gestisce il servizio cimiteriale capitolino avrebbe risposto: "Stiamo messi così perché c'è il Covid". L'ennesima giustificazione a fronte della mancanza di interventi strutturali per evitare il collasso dei cimiteri romani e per garantire una sepoltura dignitosa ai cittadini.

Caos nei cimiteri di Roma

Fanpage.it ha più volte documentato la situazione particolarmente critica in cui riversano i cimiteri di Roma, spesso abbandonati in uno stato di scarsa o assente manutenzione, con tombe rotte, escrementi e vegetazione che invade i sentieri. Ciò va ad aggiungersi al sovraffollamento di salme in attesa di essere cremate e impilate nei depositi, che mettono in crisi l'unico forno crematorio di Roma. Anche Anna Maria soffre per i ritardi e la mancanza di risposte da parte di Ama: ha perso il figlio non ancora diciottenne, aspetta da mesi che gli vengano consegnate le sue ceneri per portarle a casa con sé, scaduti i trent'anni della tumulazione. Ma la donna attende praticamente da un anno, Ama non sa darle informazioni e lei non può visitare la bara del figlio.

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