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News sull'incidente a Roma tra Lamborghini e Smart

I TheBorderline interrompono ogni attività con un video su Youtube: “Impossibile proseguire”

L’incidente di Casal Palocco, scrivono i TheBorderline in un messaggio pubblicato su YouTube, “ha lasciato tutti segnati con una profonda ferita, nulla potrà mai più essere come prima”.
A cura di Enrico Tata
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Gli youtuber del canale TheBorderline hanno annunciato di aver interrotto ogni attività in seguito al terribile incidente di Casal Palocco. Quanto accaduto, scrivono in un messaggio pubblicato su YouTube, "ha lasciato tutti segnati con una profonda ferita, nulla potrà mai più essere come prima". L'idea del canale The Bordeline, si legge ancora, "era quella di offrire ai giovani un intrattenimento con uno spirito sano. La tragedia accaduta è talmente profonda che rende per noi moralmente impossibile proseguire questo percorso. Pertanto il gruppo TheBorderline interrompe ogni attività con quest'ultimo messaggio". Gli youtuber hanno inoltre espresso alla famiglia del bimbo scomparso "il massimo, sincero e più profondo dolore".

A bordo della Lamborghini che ha provocato l'incidente a Roma, c'erano cinque ragazzi del canale. Al volante il 20enne Matteo Di Pietro, al momento l'unico ad essere finito sul registro degli indagati per omicidio stradale e lesioni. 

Le indagini sulla dinamica dell'incidente sono tuttora in corso e gli investigatori stanno visionando i filmati delle telecamere di sicurezza, che potrebbero aver ripreso lo scontro. Nelle prossime ore, inoltre, sono attesi i risultati della perizia tecnica commissionata dai pm della procura di Roma. A quanti chilometri orari viaggiava la Lamborghini presa a noleggio dai TheBorderline? E cosa ha causato lo scontro? Queste le domande a cui dovranno cercare di rispondere gli esperti.

Secondo gli avvocati di Di Pietro, non c'è stato alcun sorpasso pericoloso da parte della Lamborghini nei pressi dell'incrocio. Per i legali è stata la mamma del bimbo, al volante della Smart Forfour, ad aver tagliato la strada al suv. L'auto sportiva, tuttavia, quasi sicuramente non viaggiava rispettando i limiti dei 30 chilometri all'ora previsti in quel tratto di strada e, inoltre, Matteo Di Pietro è stato trovato positivo ai cannabinoidi.

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