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Guerra tra clan a Nuova Ostia: incendi e sparatorie. Nel mirino anche esponente dei Di Silvio

A Nuova Ostia sta scoppiando una nuova faida per il controllo dello spaccio di droga? Tra serrande incendiate, agguati e portoni crivellati di proiettili sale di nuovo la tensione tra i clan “storici” e i gruppi emergenti. Nel mirino dell’ultimo episodio ci sarebbe un esponente del clan Di Silvio.
A cura di Emilio Orlando
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Guerra di criminalità sul litorale. Due sparatorie a distanza di poco tempo a Nuova Ostia.
Un principio d'incendio e portoni e saracinesche dei negozi crivellate da proiettili sparati durante la notte per intimidire i concorrenti nel business della droga, conteso tra la malavita storica legata ai clan Fasciani, Triassi e Cuntrera – Caruana e i nuovi gruppi emergenti dei cileni, che vogliono il monopolio per lo spaccio al dettaglio e la vendita all'ingrosso della cocaina. Bersaglio dell'ultimo agguato, secondo chi indaga, è un appartenete al clan Di Silvio.

L'allarme che ad Ostia, presto possa ricominciare una scia di sangue legata al narcotraffico è alto. Due agguati a mano armata, si sono verificati nel giro di quindici giorni l'uno dall'altro nella zona di Nuova Ostia, uno dei quartieri del litorale romano da sempre in mano ai clan malavitosi che "governano" nella zona sin dagli anni Settanta.

L'ultimo segnale inquietante risale nella notte tra sabato e domenica. I residenti di via Costanzo Casana 305 sono stati svegliati di soprassalto, da sette spari che hanno rotto il silenzio alla fine del ponte dell'Immacolata. La polizia, accorsa nel quadrilatero di case popolari, che delimita il confine con una grossa piazza di spaccio di droga, ha trovato sette bossoli e altrettanti fori sul portone d'ingresso dello stabile.

Bersaglio dell'atto intimidatorio, su cui indaga la Direzione Distrettuale Antimafia capitolina, dovrebbe essere un appartenete al clan Di Silvio che abita proprio in uno degli appartamenti del comprensorio dove è avvenuta la sparatoria e dove vivono anche altri esponenti di bande criminali della zona. Pochi minuti prima degli spari, polizia, carabinieri e vigili del fuoco erano intervenuti in viale Vasco de Gama, distante solo poche centinaia di metri da dove più tardi ci saranno gli spari, per un principio d'incendio sulla saracinesca di un negozio. Davanti alla serranda è stata sequestrata una tanica di benzina e diversi inneschi. Due episodi apparentemente non collegati tra loro, ma un filo rosso li congiungerebbe.

Narcotraffico e racket delle estorsioni ai commercianti, in mano agli Spada e ai Di Silvio, che hanno fatto dei quartieri popolari di Ostia la loro "roccaforte" rimangono il core business delle famiglie criminali, che nonostante gli arresti e le operazioni delle forze di polizia che hanno solo in parte il potere intimidatorio dei boss, continuano a gestore il pizzo e l'usura attraverso colletti bianchi(consulenti finanziari e commercialisti) che lavorano alle dipendenze dei malavitosi.

L'agguato ai lotti di viale Vasco de Gama

La feroce faida criminale scoppiata dal 2018 ad Ostia tra la delinquenza autoctona e quella straniera dei sud americani, che con i cileni sta cercando di appropriarsi dello spaccio di cocaina ha portato, secondo la Procura di Roma, agli spari tra i lotti delle case popolari il 5 novembre scorso. Sulla scena del crimine, i carabinieri del nucleo investigativo, all'angolo con via della Paranzella hanno trovato diversi bossoli ma nessuna ogive, segno che il sicario aveva sparato in aria.

In questo caso, sembra che l'atto intimidatorio fosse rivolto ad alcuni cileni che abitano nello stabile e che in passato avevano avuto attriti con i malavitosi locali. Infatti la zona, da sempre ritenuta strategica per il traffico di droga per la sua vicinanza al mare, e all'aeroporto di Fiumicino viene anche utilizzata come base per gli ovulatori che provengono dal sud America, atterrano con dosi di droga in corpo che poi "espellono" nelle "foresterie" delle organizzazioni di narcotrafficanti alcune delle quasi si trovano nei lotti popolari. Mentre la criminalità straniera, sta cercando da un lato di appropriarsi di quegli spazi lasciati vuoti, dopo il blitz anticrimine ad Ostia, quella locale recalcitra per riaverli indietro ricorrendo all'utilizzo delle armi.

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