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Guerra sul testamento della famiglia Brancaccio: la principessa a 102 anni lascia tutto ai poveri

A oltre 20 milioni di euro ammonta l’eredità della famiglia Brancaccio, che per testamento andrebbe ai poveri romani. L’unica parente in vita lo ha messo in dubbio e ha aperto una causa.
A cura di Alessia Rabbai
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Il teatro Brancaccio (Foto La Presse)
Il teatro Brancaccio (Foto La Presse)

Maria Luisa Bottini, unica parente in vita della principessa Fernanda Ceccarelli Brancaccio, ha intrapreso una causa davanti ai giudici dell'ottava sezione civile. La settantenne pensionata, come riporta La Repubblica, vuole vederci chiaro sulla vicenda del testamento della sua famigliare, che avrebbe lasciato il teatro di via Merulana e altri beni, per un valore complessivo di 20 milioni alla Fondazione Marcantonio Brancaccio, della quale è presidente il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Ieri, giovedì 23 marzo, c'è stata l'udienza, in cui sono stati depositati documenti dai quali secondo l'avvocato che sostiene Bottini, emergerebbero dubbi sul testamento. Primo aspetto il fatto stesso che l'anziana nobildonna già ultracentenaria avesse firmato in un solo giorno quattro documenti senza il suo amministratore di sostegno.

Nel testamento della famiglia Brancaccio beni per oltre 20 milioni di euro

La famiglia Brancaccio è una famiglia di antica nobiltà napoletana, che si è trasferita a Roma nell'Ottocento. Fernanda Ceccarelli scomparsa alla veneranda età di 107 nel 2014. Ha dunque fatto un testamento, nel quale lascerebbe tutto ai poveri. La sua parente più prossima e unica ancora in vita vuole far luce sulla bontà del documento, per capire se effettivamente sia stata quella la sua volontà o se qualcuno l'abbia guidata. La vasta eredità riguarda il teatro Brancaccio di via Merulana, alcuni edifici in viale Manzoni, una tenuta agricola a San Gregorio di Sassola.

Secondo quanto c'è scritto all'interno del testamento tutti i beni della famiglia Brancaccio devono andare ai romani poveri e bisognosi. L'unica parente invece vorrebbe che vengano tolti alla Fondazione e a lei riconosciuti. Spetterà ora al giudice ascoltate le parti decidere quale sarà la sorte del teatro e dei beni della famiglia Brancaccio.

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