Gemelline siamesi unite dalla testa separate durante pandemia: saranno trasferite al Bambino Gesù
"A 7 mesi dall'intervento di separazione eseguito all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Ervina e Prefina, le gemelline centrafricane unite per la testa, stanno bene e crescono come tutte le bimbe della loro età. Sono pronte a trascorrere il loro ‘Natale in corsia' con un'allegria contagiosa e tanta voglia di fare nuove conquiste. Grazie al lavoro di medici, infermieri e fisioterapisti, le piccole, due anni e mezzo d'età, ora pronunciano le prime parole in italiano e camminano. Perfezionano la tecnica contendendosi girello, la loro automobile per scorrazzare da una parte all'altra del corridoio. Ma nel reparto di Neurochirurgia dell'Ospedale al Gianicolo, dove vivono da quasi 2 anni vicino alla mamma Hermine, è anche tempo di scartare i primi regali circondate dall'affetto di chi se ne prende cura giorno dopo giorno". Comincia così la nota dell'ospedale Bambino Gesù di Roma, dove le gemelline siamesi separate sette mesi andranno a stare dalla fine di dicembre per continuare la riabilitazione. Una buona notizia arrivata proprio a pochi giorni dal Natale, che ha portato un po' di sollievo in questo anno duro data la pandemia globale che ha colpito tutti i paesi del mondo.
Il raro caso delle gemelline siamesi
Un caso rarissimo quello delle due gemelline siamesi: posizionate nuca contro nuca, avevano in comune la scatola cranica e gran parte del sistema venoso. Per separarle si è dovuto procedere con interventi molto delicati e una riabilitazione continua in questi due anni che sono state ricoverate al Gianicolo. Dopo due mesi dall'operazione che le ha separate, sono state battezzate con una cerimonia privata da Papa Francesco ad agosto 2020. "In questo anno difficilissimo per tutti, la salute dei bambini è ciò che ci spinge a perseverare nel nostro lavoro. Il sorriso e i progressi delle gemelline sono il miglior regalo di Natale che potessimo ricevere" dice Carlo Marras, responsabile della Neurochirurgia del Bambino Gesù e capo dell'équipe multidisciplinare che ha seguito Ervina e Prefina nel lungo percorso clinico e chirurgico iniziato alla fine del 2018.