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Gabriele Ferrari, il 19enne picchiato ad Anzio: “Gli avevo solo detto che stavano correndo”

Il papà del ragazzo ha aggiunto: “Gabriele ha urlato ai tipi sulla Panda di non correre così perché rischiavano di investire chi aspettava l’autobus alla fermata e poi è stato massacrato di botte da quei teppisti”.
A cura di Enrico Tata
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Gabriele Ferrari, 19 anni, aiuto cuoco del ristorante Il Porticciolo di Anzio, è stato preso a calci e a pugni e investito da tre ragazzi. La sua colpa? Averli rimproverati di andare troppo veloci. "Quella macchina girava in tondo sulla piazza, all’improvviso in tre sono scesi e mi sono venuti addosso: ricordo solo che mi hanno dato un pugno. E mi sono risvegliato sull’ambulanza", ha raccontato il ragazzo, parole riportate dal Corriere della Sera.

Il papà ha aggiunto: "Gabriele ha urlato ai tipi sulla Panda di non correre così perché rischiavano di investire chi aspettava l’autobus alla fermata e poi è stato massacrato di botte da quei teppisti, che prima di fuggire gli sono anche passati con la macchina sopra le gambe".

Ieri pomeriggio due dei tre responsabili, due gemelli di 20 anni, sono stati rintracciati nelle loro abitazioni a Nettuno. Dovranno rispondere dell'accusa di tentato omicidio. Oggi altri due ragazzi si sono presentati spontaneamente in commissariato e anche loro hanno detto di essere responsabili del pestaggio ai danni del 19enne avvenuto nel pomeriggio di domenica scorsa in piazza Cesare Battisti ad Anzio. Una sorpresa per gli investigatori, dato che tutti i testimoni hanno parlato di sole tre persone. Il dubbio è che uno di loro si sia presentato per tentare di scagionare uno dei gemelli.

Intanto l'assessore regionale Alessio D'Amato, responsabile Welfare della segreteria nazionale di Azione, ha chiesto alla Regione Lazio di costituirsi parte civile: "Quanto accaduto è pura follia, un giovane pestato perché chiedeva di andare piano, ossia di rispettare le regole di convivenza civile e del Codice della strada. Ecco perché sarebbe importante che la Regione si costituisca parte civile per ricordare l'importanza del rispetto delle regole".

Al ragazzo, ha aggiunto D'Amato, "va tutta la mia solidarietà e l'auspicio di una pronta e completa guarigione. Facciamo presto, lavoriamo per un Lazio dalle strade sicure".

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