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Frustava e costringeva paziente a rapporti sessuali estremi: condannato lo psichiatra dei vip

Condanna definitiva per Stefano Cogliati Dezza, lo psichiatra 74enne che legava, frustava e sedava una paziente per costringerla a rapporti sessuali.
A cura di Francesco Esposito
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Stefano Cogliati Dezza (Foto da Facebook)
Stefano Cogliati Dezza (Foto da Facebook)

La frustava, le versava cera calda sul corpo e le iniettava farmaci per costringerla ad atti sessuali estremi. La Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva a due anni e dieci mesi di reclusione lo psichiatra della ‘Roma bene' Stefano Cogliati Dezza, 74 anni. La vittima di violenza sessuale è una ragazza che oggi ha 28 anni, di cui il medico avrebbe sfruttate la condizione di debolezza nel corso di alcune sedute.

Confermata la sentenza d'Appello: due anni e dieci mesi di reclusione

Confermata in via definitiva la condanna che era già stata emessa in secondo grado. La Cassazione ha, infatti, ritenuto inammissibile il ricorso contro la sentenza della Corte d'Appello presentato dall'avvocato dello psichiatra Riccardo Olivo.

Come emerso dalle indagini e dal dibattimento processuale, la donna aveva iniziato ad affidarsi alle cure di Dezza nel 2019. La ventottenne si trovava all'epoca in un momento di particolare fragilità a cui era seguito anche un improvviso aumento di peso. Mentre i familiari erano sollevati dal fatto che la giovane avesse deciso di affidarsi a un professionista rinomato, per lei è iniziato un periodo di sfruttamento e abusi.

La legava, la frustava e le iniettava farmaci "per non sentire il dolore"

Durante le sedute Dezza legava e bendava la paziente, usava fruste e le faceva colare sul corpo della cera calda. Nel frattempo le iniettava dei farmaci che, come riferito dalla donna, sarebbero serviti "per non sentire il dolore". Uno scenario di violenza fisica e psicologica in un contesto che dovrebbe invece essere di protezione e cura.

Anche per questo le condizioni psicologiche della ventottenne sono peggiorate sempre di più, fino a che non ha trovato la forza di reagire. Ha confidato ai genitori quanto accadeva con regolarità nello studio dello psichiatra. Insieme ai familiari ha denunciato il medico, che dopo la sentenza di primo grado è stato sospeso dall'Ordine dei Medici. Come riporta il Corriere della Sera, inoltre, Dezza avrebbe avuto in cura 15 anni prima la sorella della ventottenne. Tempo dopo la terapia, la donna si suicidò. Un dramma che sul piano processuale non è collegato alla vicenda di cui in questi giorni si è scritto il capitolo finale.

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