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Fermati in aeroporto a Roma con test Covid falsi per prendere l’aereo: denunciati 20 passeggeri

Nell’ultimo mese i poliziotti hanno scoperto venti passeggeri intenti a salire a bordo di un aereo e a viaggiare con test Covid falsi, che certificavano la negatività al virus. I viaggiatori erano diretti in Pakistan, Bangladesh, Egitto, Romania e Spagna. Sottoposti ai test, i positivi sono stati denunciati.
A cura di Alessia Rabbai
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Erano pronti a partire salendo a bordo di un aereo all'aeroporto di Fiumicino con certificati falsi che attestavano negatività al Covid, mentre in alcuni casi erano in realtà positivi al virus, ma sono stati scoperti e identificati. A fermarli sono stati gli agenti della Polaria del Leonardo da Vinci, nell'ambito di controlli sempre più serrati ad imbarchi ed arrivi, per fronteggiare il mercato delle false certificazioni. Sono venti le persone intercettate e denunciate nell'ultimo mese dai poliziotti. Come riporta Il Messaggero si tratta di passeggeri fermati al check-in per il Bangladesh, Egitto e Pakistan. L'ultimo episodio riguarda sei giovani spagnoli diretti in Romania. Sottoposti al tampone presso lo scalo romano, in quattro sono risultati postitivi e denunciati.

Sei ragazzi erasmus multati e denunciati

I sei ragazzi spagnoli di età compresa tra i diciannove e i venticinque anni, residenti a Roma, sono stati multati e denunciati perché hanno tentato di imbarcarsi su un volo diretto a Bucarest con una certificazione falsa di negatività al Covid. Per entrare in Romania è necessario aver fatto il tampone prima di poter accedere al Paese: ai controlli i sei studenti Erasmus hanno mostrato dei certificati che attestavano la loro negatività. A seguito degli accertamenti effettuati dalla polizia, è però risultato che quei certificati erano falsi. Gli agenti hanno infatti contattato la struttura, che non aveva mai effettuato quei tamponi. Tutti e sei sono stati denunciati e multati: se fossero entrati in Romania col certificato falso, non solo avrebbero rischiato di contagiare le persone presenti sull'autobus, ma avrebbero potuto diffondere il virus in Romania, aggravando la già delicata situazione che molti paesi si stanno trovando ad affrontare in questa terza ondata della pandemia.

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