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Fa una trasfusione di sangue a una Testimone di Geova: medico condannato

Una dottoressa del tribunale di Tivoli è stata condannata per violenza privata: nel tentativo di salvare una paziente di 36 anni ricoverata in condizioni disperate le ha effettuato una trasfusione di sangue. Ma i testimoni di Geova rifiutano il trattamento medico che prevede l’emotrasfusione e la donna aveva lasciato chiare disposizioni in questo senso.
A cura di Redazione Roma
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Una dottoressa dell'ospedale di Tivoli è stata condannata per violenza privata, con sospensione condizionale della pena, a due mesi di reclusione. È stata riconosciuta colpevole di aver effettuato una trasfusione di sangue contro la sua volontà a una paziente di 36 anni Testimone di Geova. La dottoressa è stata anche condannata a pagare un risarcimento alle parti civili, oltre che la paziente si sono costituiti a processo anche il marito e la famiglia.

I fatti risalgono al 2013 quando Michela, questo il nome della paziente, viene trasferita d'urgenza dall'ospedale di Colleferro a quello di Tivoli dove arriva con una grave insufficienza respiratoria. In pericolo di vita viene posta in coma farmacologico. Nel reparto di terapia intensiva le vengono praticate cinque trasfusioni di sangue, nonostante il divieto esplicito a tale trattamento imposto dalla sua religione fosse messo nero su bianco nelle Disposizioni anticipate di trattamento redatto dalla donna.

Nonostante i tentativi dei medici di salvarla la 36enne muore il 4 ottobre del 2013. Soddisfazione da parte dei Testimoni di Geova. "La condanna del Tribunale di Tivoli– si legge in una nota ufficiale – conferma la centralità del diritto all’autodeterminazione terapeutica sancito dall’art. 32 della Costituzione e ribadito dalla recente legge 219/2017. Ma fa di più: chiarisce che, anche se il paziente è incosciente, trascurare le sue volontà espresse tramite DAT e oltretutto ribadite dall’amministratore di sostegno appositamente nominato dal Giudice Tutelare espone il medico a una condanna penale". 

Il divieto religioso di subire trasfusioni di sangue è uno dei punti fermi della dottrina della Congregazione dei Testimoni di Geova, e viene motivato citando alcuni passi dell'Antico e del Nuovo Testamento. “Geova, al quale dobbiamo la vita, decretò che non si doveva mangiare sangue – si legge nel sito della Congregazione – anziché decidere esclusivamente in base a preferenze personali o a valutazioni mediche, ogni cristiano dovrebbe considerare seriamente ciò che dice la Bibbia. È una questione fra lui e Geova”. Un precetto portato fino alle estreme conseguenze dai fedeli.

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