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Expo 2030 a Raggi, strappo Italia Viva-Azione. Calenda: “Indegna cagnara per ambizioni frustrate”

I renziani hanno separato la loro strada al Campidoglio dai consiglieri comunali di Azione. “Restiamo fedeli ai valori espressi in campagna elettorale e non accettiamo accordi per aiutare la Raggi”.
A cura di Natascia Grbic
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È definitivo: si è consumato lo strappo tra Italia Viva e Azione al Campidoglio. La fine dell'idillio (se di idillio si è mai potuto parlare…) si è consumata dopo che la presidenza della commissione Expo 2030 è andata all'ex sindaca Virginia Raggi. Una mossa che non è stata digerita dai renziani, che hanno accusato i consiglieri della lista Calenda di opportunismo. E se già nelle ore scorse lo strappo era nell'aria, con una guerra guerreggiata a suon di comunicati e botta e risposta su Twitter, adesso è arrivato il comunicato definitivo con cui Italia viva saluta Azione per l'avventura al Campidoglio.

"La scelta dei consiglieri comunali di Azione di votare per Virginia Raggi come Presidente di una commissione strategica come quella che seguirà il dossier Expo 2030 crea una frattura profonda con noi – scrivono in un comunicato i consiglieri di Italia Viva Valerio Casini e Francesca Leoncini – Anche perché si tratta dell’ennesima decisione che viene presa sopra la nostre teste senza alcune condivisione o comunicazione, né prima né dopo. Anzi, ancora ieri i consiglieri di Azione mentivano pubblicamente sul voto dato alla Raggi". I consiglieri spiegano di essersi candidati accanto a Carlo Calenda rinunciando alle liste di partito per "cancellare il malgoverno di Roma'. "Il fatto – record – che la sindaca uscente sia rimasta fuori dal ballottaggio arrivando addirittura quarta è la dimostrazione che la maggioranza dei romani la pensava e la pensa come noi", continuano Leoncini e Casini. L'accordo che ha portato Raggi alla presidenza della commissione Expo viene definito ‘al ribasso', un modo per ‘consentirle i mezzi per fare politica dal colle del Campidoglio'. "Il fatto che Calenda condivida questo modo di fare politica ci appare profondamente incoerente rispetto a ciò che abbiamo detto in campagna elettorale. E ingiusto, profondamente ingiusto, per i tanti elettori che avevano creduto in lui e in noi come diversi, alternativi ai grillini.
Siamo dunque costretti a separare le nostre strade nel consiglio comunale di Roma perché – a differenza degli amici di Azione – restiamo fedeli ai valori espressi in campagna elettorale e non accettiamo accordi per aiutare la Raggi a garantirsi un futuro, dopo aver creato così tanti problemi al presente di Roma".

Da parte sua Carlo Calenda nelle scorse ore ha attaccato i consiglieri di Italia Viva, accusandoli di non aver compiuto ‘nessuna scelta ideale', ma anzi di aver portato avanti ‘un'indegna cagnara per nascondere ambizione frustrata'. "Avete deciso di non partecipare dopo che vi abbiamo detto che Valerio (Casini, N.d.R.) non sarebbe stato eletto Presidente della Commissione Giubileo", ha riferito Calenda, rivolgendosi ai consiglieri di Italia Viva. "Valerio, mi hai chiesto o meno di fare il Presidente della commissione dialogante come la chiami tu? Si o No? – scrive Calenda su Twitter – E in quel caso avresti o no dovuto votare tutto il pacchetto. Così chiudiamo questa roba ridicola".

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