Esquilino, il figlio della 92enne trovata morta nella cassapanca: era dentro al baule da 3 mesi

Continuano le indagini sulla morte della 92enne ritrovata all'interno di una cassapanca nel corridoio nella sua abitazione nel quartiere Esquilino, nella zona dei portici di piazza Vittorio Emanuele dove viveva con il figlio, un uomo di circa 60 anni con problemi psichiatrici. Nel tardo pomeriggio di ieri, verso le 19.30 di lunedì 31 gennaio, agli agenti giunti nell'appartamento per eseguire lo sfratto, il 60enne avrebbe rivelato: "Nel baule c'è mamma".
Una volta aperta la cassapanca, gli agenti hanno davvero rinvenuto il corpo della donna in avanzato stato di decomposizione. Stando ad un primo giudizio del medico legale giunto sul posto una volta aperto il baule e alle condizioni in cui è stato ritrovato il cadavere, si pensa che fosse custodito all'interno del mobile da almeno 3 mesi. La cause del decesso della donna, un'ultranovantenne originaria diReggio Calabria, sono ancora sconosciute, ma la salma è stata già messa a disposizione delle autorità per poter effettuare l'autopsia e fare luce su quanto è accaduto: sul corpo non sono stati rinvenuti segni evidenti di violenza.
Le indagini e la posizione del figlio
Dopo il ritrovamento della donna, gli inquirenti hanno posto sotto sequestro l'intero appartamento e interrogato il figlio che, per il momento, non risulta formalmente indagato: adesso saranno gli investigatori del commissariato Esquilino che dovranno stabilire il suo ruolo nella vicenda. Non è ancora chiara, infatti, la posizione del 60enne e le ragioni che lo hanno portato a chiudere la madre 92enne nella cassapanca della loro casa. Potrebbe, infatti, trattarsi di una decisione spinta dalla necessità di nascondere un suo comportamento aggressivo oppure di una reazione di fronte alla morte naturale della madre: forse l'uomo, a causa dei problemi psichiatrici di cui soffre, non sapeva come comportarsi di fronte a quanto accaduto.