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Elezioni comunali Roma 2021

Elezioni Roma, Politi (Lega): “Stare all’opposizione è facile, pagata la scelta di stare al Governo”

Nel 2018 la Lega si era affermata come secondo partito a Roma. Le elezioni amministrative del 2021 hanno segnato invece un netto calo rispetto al passato, con il partito del Carroccio che non raggiunge il 6%. Abbiamo intervistato in merito Maurizio Politi, capogruppo della Lega in Campidoglio: “Degli errori sono stati commessi, ma ogni risultato che va al di sotto delle aspettative deve essere di sprono a lavorare sempre meglio”.
A cura di Natascia Grbic
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Nel 2018 la Lega si era affermata come il secondo partito a Roma, con il 25,8% di preferenze da parte dei cittadini. Alle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre 2021, invece, il partito del Carroccio non ha raggiunto il 6%, fermandosi al 5,93%. Ne abbiamo parlato con Maurizio Politi, consigliere e capogruppo della Lega in consiglio comunale.

Perché la Lega alle amministrative di Roma non ha raggiunto i risultati delle europee e delle politiche nonostante l'impegno di Salvini?

I nostri elettori faticano a comprendere tante dinamiche governative e questo ovviamente si riversa anche su Roma, che non può essere definita solo una piazza locale ma ha anche un ampio respiro nazionale. Sicuramente non siamo riusciti a spiegare bene tante misure e il senso della Lega al Governo, che è un argine alla sinistra e alle politiche disfattiste del Movimento 5 Stelle, quindi su questo facciamo mea culpa. Siamo pienamente convinti di tante azioni messe in campo ma sicuramente non le abbiamo spiegate bene.

Il partito è cresciuto in questi anni, come?

Negli ultimi tre anni il partito è cresciuto e tante persone si sono avvicinate al progetto Lega. Non ci nascondiamo che questa flessione elettorale è notevole e sicuramente non aiuta il percorso di strutturazione del partito. Degli errori sono stati commessi, ma ogni risultato che va al di sotto delle aspettative deve essere di sprono a lavorare sempre meglio in modo da rivedere ciò che non è andato.

Con quali argomenti spingerete gli elettori ad andare a votare al ballottaggio?

Dalla sicurezza, alla gestione del verde, alla manutenzione stradale e a Roma come città internazionale. Roma ha perso tantissime posizioni non solo nello scenario internazionale ma anche in quello italiano. Lo stato della città è surreale, noi daremo un primo segnale sul decoro, che oggi è un elemento fondamentale, dopodiché su mobilità e rifiuti prenderemo scelte difficili che spiegheremo ai romani. Ma metteremo la capitale in condizione di affrontare i prossimi trent'anni di storia.

Quali sono queste scelte difficili su mobilità e rifiuti?

Gli impianti vanno localizzati. Ovunque si realizza un impianto questo genera un impatto sociale, ma compito della politica è governare e gestire i processi, non seguire ogni protesta o comportarsi da clown, come hanno fatto Zingaretti e Raggi, continuando a raccontare ai romani che Roma non ha bisogno di impianti.

Lega e Fratelli d'Italia sembra che abbiano condotto una campagna elettorale in parallelo in queste settimane: questo ha pesato alle urne?

L'elettorato di Lega e Fratelli d'Italia ha punti similari, è chiaro che Giorgia Meloni e quindi Fratelli d'Italia hanno beneficiato molto dello stare all'opposizione, in modo legittimo ovviamente. L'obiettivo che ha spinto noi a stare al Governo è stata una scelta di responsabilità, spesso stare all'opposizione è semplice e magari si fa anche consenso. Provare a mettere le mani nelle difficoltà è complicato, spesso genera un calo di consenso ma è sicuramente per il bene degli italiani, altrimenti avremmo lasciato al Governo la peggior sinistra d'Europa e il disfattismo del Movimento 5 Stelle.

In che modo avete provato a caratterizzare la vostra offerta politica, e a quale elettorato di riferimento si è rivolta la Lega?

Ci riferiamo a un elettorato a 360 gradi, anche se siamo più forti nelle periferie, dove le persone vivono forti disagi perché abbandonate, ma abbiamo una forte struttura anche in centro. La Lega è un partito che parla a tutti, che va dall'economia alla gestione dell'immigrazione, alla libertà della scelta educativa, finanche ai temi del decoro e della mobilità.

Dato il risultato elettorale deludente, come va riformata la Lega e come intendete ripartire?

È chiaro che degli errori sono stati commessi, anche in termini locali, e ci va messo mano subito dopo il ballottaggio dove contiamo di vincere, ma lo scopriremo il 18 ottobre. La struttura ha bisogno di un ravvivamento maggiore, di solidità ma soprattutto di rendersi garante di determinati processi all'interno della città di Roma, che oggi magari ancora vede nella Lega qualcosa di distante.

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