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Di padre in figlio, usuraio a sette anni: “Papà te li posso contare io i soldi?”

Insegnavano ai loro figlie di sette, dieci e dodici anni a fare gli usurai. Scoperta dalle intercettazioni, una coppia di Monteverde è stata arrestata.
A cura di Beatrice Tominic
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Per questa famiglia, quello dell'usura sarebbe un vero e proprio mestiere da tramandare di padre in figlio: per questa ragione, un 47enne romano ha cercato di insegnare ai suoi figli di sette, dieci e dodici anni, fin da quando erano molto piccoli, come prestare i soldi a strozzo. Non a caso, anche lui aveva imparato "il mestiere" da suo papà, morto qualche anno fa dopo una vita passata a fare l'usuraio: alcune delle vittime che si erano affidate a lui, avevano già preso in prestito i soldi dal padre.

L'attività di strozzo, adesso, era portata avanti da lui, Daniele L., insieme alla moglie Elvira C. di cinque anni più giovane. Lo ha raccontato il quotidiano la Repubblica, con un articolo uscito nella giornata di oggi.

L'attività della famiglia di usurai

L'inchiesta sull'attività della famiglia di usurai, che vive a Monteverde, coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo e a cui hanno partecipato gli agenti della squadra giudiziaria della polizia locale del III gruppo Nomentano, è partita nel mese di marzo del 2020 e si è conclusa nell'agosto dello stesso anno.

Durante il primo lockdown  per la pandemia, l'attività di usura della coppia ha coinvolto almeno due decine di vittime, 23 quelle accertate, fra cui il gestore del bar di un ospedale, il fornaio, il titolare di una stamperia e l'infermiere di una cooperativa che si occupa del trasporto di pazienti dializzati.

Gli accertamenti

Secondo quanto scoperto, l'attività prevedeva prestiti usurai del valore di un minimo di 500 euro fino ad un massimo di 22mila. Il tasso di interesse con cui poi gli usurai si facevano riconsegnare la somma in prestito superava il 52,14% annuo: il picco, raggiunto in una sola occasione, però, ha raggiunto la percentuale di 223,46%.

La coppia è stata poi arrestata dagli agenti del distretto Fidene-Serpentara diretti da Fabio Germani: grazie a numerosi accertamenti, pedinamenti e soprattutto intercettazioni, è stato possibile verificare la loro attività illecita e scoprire anche il coinvolgimento dei piccoli.

La posizione dei figli

Proprio dalle intercettazioni, è stato possibile scoprire in che modo i due genitori cercavano di avvicinare i figli all'usura. "Sette, ott'anni e poi dovete comincià pure voi", si sente dire dal padre. Il figlio più grande, che ha già 12 anni, ha iniziato ad affiancare il padre: "Papà te li posso contare io i soldi? Io non so bono, ma prima de te li posso contare io – dice prima di iniziare – 400, 450, 500, 550, 600, 650."

Poi però viene interrotto dalla mamma, che lo rimprovera per aver sbagliato il calcolo: "So' 12 pezzi, come fa a fare 650 euro? So 600″. Poi si sente la donna rimproverare di nuovo i figli: si trovano nell'automobile in corsa e c'è il rischio che possano perdere dal finestrino le banconote. "Oh, qui voleno ‘e mezze piotte", mette in guardia, indicando in dialetto le banconote da 50 euro.

"Lo sai cosa ha detto papà una volta? Che lo dobbiamo aiutà", le spiega il figlio più grande. "Certo a mamma. Perché se voi capite il lavoro di papà, quando siete un po' più grandi, che magari papà ha la febbre o che papà se po' fidà de voi, siete in grado de fa il lavoro suo. Capito? – gli risponde poi la mamma – Dovete imparare."

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