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Corteo contro la Ztl a Monti Tiburtini: un centinaio alla manifestazione guidata dall’estrema destra

Paragonano la Ztl al lockdown imposto con il Covid e negano i cambiamenti climatici. Ma alla manifestazione degli irriducibili “No Ztl” sono un centinaio di persone.
A cura di Valerio Renzi
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Un centinaio di persone si sono riunite oggi pomeriggio a Monti Tiburtini, alla periferia Est di Roma, per un corteo contro la nuova Ztl Fascia Verde varata dal Campidoglio. Dopo l'accordo con la Regione Lazio, e la dilazione dell'entrata in vigore completa del provvedimento per tutte le categoria più inquinanti, anche il fronte della protesta sembra essersi sgonfiato.

Il centrodestra infatti – dopo che in un primo momento Fdi e Lega avevano cavalcato la piazza – ha rivendicato come una propria vittoria la dilazione delle nuove regole, così al corteo di oggi (decisamente più piccolo di quello di un mese fa partito da Piazza Vittorio) solo un centinaio di persone.

"Contro questa nuova folle emergenza climatica", "contro la Città dei 15 minuti, "contro quartieri lager", le parole d'ordine della manifestazione contro il blocco alla circolazione dei veicoli più inquinanti e la Zona a Traffico Limitato Fascia Verde.

Un po' di sconforto tra i partecipanti, delusi dalla scarsa partecipazione. A guidare la mobilitazione alcuni gruppi di estrema destra (come "Patria" dell'ex Forza Nuova Giuliano Castellino), e chi è passato dalla mobilitazione contro la vaccinazione e le normative anti Covid, alla lotta contro i provvedimenti di riconversione ecologica. In piazza anche il Popolo delle Partita Iva e altre piccole sigle come "il Popolo delle mamme".

Questo il tono delle dichiarazioni, per esempio quella di Simona Boccuti dell'estrema destra di Patria: "La nuova mobilitazione contro la Ztl Fascia Verde, proposta a Roma dalla giunta Gualtieri, è nata sui social e ha unito tanti romani e non solo. Le motivazioni di ogni cittadino seppur diversificate, portano ad un unico obiettivo: annullamento totale di questo abominio che nulla ha di “green”, il cui unico scopo è rinchiuderci in prigioni a cielo aperto, continuando la farsa dal lockdown sanitario a quello ambientale".

Non sembra che in molti abbiano creduto che la Ztl abbia nulla a che fare con il lockdown o con il trasformare alcuni quartieri in "prigioni a cielo aperto".

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