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Coronavirus, nel Lazio mancano ancora 253 posti Covid in terapia intensiva sui 901 previsti

Nel Lazio ci sono attualmente 962 posti letto di terapia intensiva attivi, ma questo numero, spiega la Regione Lazio, comprende i 563 posti già esistenti e attivi pre-pandemia e 399 posti Covid quasi tutti di nuova attivazione. Ne mancano ancora 253 tra quelli previsti nell’ordinanza del 6 novembre firmata dal presidente Nicola Zingaretti.
A cura di Enrico Tata
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(La Presse)
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Ad oggi, alle 10 di giovedì 19 novembre, il Lazio deve ancora attivare 253 posti letto di terapia intensiva Covid previsti nell'ordinanza firmata dal presidente Nicola Zingaretti il 6 novembre scorso (dati Agenas, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali). Il numero di posti letto, fa sapere l'Agenzia, si riferisce alla rilevazione giornaliera del 18 novembre 2020 a cura del Ministero della Salute. Nel Lazio ci sono attualmente 962 posti letto attivi, ma questo numero, spiega la Regione Lazio, comprende i 563 posti già esistenti e attivi pre-pandemia e 399 posti Covid quasi tutti di nuova attivazione. Già con questi numeri il Lazio è una delle poche regioni che ha raggiunto l'obiettivo previsto dal decreto Rilancio di 14 posti letto in terapia intensiva ogni 100.000 abitanti: il Lazio ne aveva 9,6 all'inizio dell'emergenza coronavirus e ora ne ha attivati ad oggi 16,4 ogni 100mila abitanti, quasi il doppio.

Totale posti letto in terapia intensiva per 100mila abitanti - dati Agenas
Totale posti letto in terapia intensiva per 100mila abitanti – dati Agenas

Tuttavia nell'ultima ordinanza firmata da Zingaretti sono stati annunciati altri posti Covid ma, come detto, 253 di terapia intensiva non sono ancora pronti. Tra questi, per esempio, quelli del Policlinico Umberto I. In un intervista rilasciata al Corriere della Sera, il direttore generale Panella ha dichiarato che entro la fine di questa settimana sarà attivo l'85 per cento dei posti programmati ed entro la fine del mese saranno attivi tutti i 472 posti previsti nella nuova ordinanza, compresi i cento di terapia intensiva e sub-intensiva.

Mancano medici specializzati

Posti letto occupati e disponibili - dati Agenas
Posti letto occupati e disponibili – dati Agenas

Il problema è che mancano i medici e anche il Policlinico Umberto I, che si appoggia alla più grande università italiana, La Sapienza di Roma, sta incontrando difficoltà. In questo senso il direttore ha ammesso che mancano ancora 40 medici (è stato attivato un bando in fretta e furia e quindi il problema dovrebbe risolversi). Da capire, però, la situazione negli altri ospedali del territorio che per esempio non hanno un ateneo come la Sapienza a cui appoggiarsi. La Regione Lazio ha fatto sapere di aver effettuato 6.495 assunzioni, tra cui 855 medici, 4.683 infermieri di cui 1.558 per Covid-19 e 957 altre figure. Di queste assunzioni oltre la metà, 3.838 sono a tempo indeterminato. In un'intervista rilasciata a Fanpage.it Francesco Palmeggiani, segretario regionale FP-CGIL Medici e Dirigenti del SSN di Roma e Lazio, ha dichiarato che però "non si tratta solo di assunzioni ex novo, dovendosi considerare in questo numero una quota consistente di stabilizzazioni". Secondo l’ultimo report Altems dell’Università Cattolica, inoltre, l’incremento del personale medico è stato del 5 per cento. Inoltre il rapporto tra anestetisti e rianimatori in ogni posto letto in terapia intensiva è diminuito con l’aumento dei posti letto, passando da 2,4 a 1,7. "Con 6.500 pensionamenti in due anni e mille operatori sanitari positivi al Covid, oltre alle carenze di organico prodotte in tutte le aziende sanitarie e ospedaliere nell’ultimo decennio, senza un piano straordinario di assunzioni la sanità del Lazio rischia di fermarsi", hanno scritto Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini – segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio.

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La percentuale di occupazione dei posti letto in terapia intensiva nel Lazio

L'ordinanza del 6 novembre firmata da Zingaretti fissa l'obiettivo di arrivare a quota 5.310 posti letto Covid complessivi, di cui 901 in terapia intensiva e sub-intensiva. In totale sono coinvolte 54 strutture, con 16 grandi hub Covid Hospital e un hub pediatrico. L'ordinanza prevedeva la riorganizzazione dei posti in una settimana, ma per quanto riguarda le terapie intensive, questo non è ancora avvenuto del tutto. Secondo i dati forniti da Agenas 17 regioni italiane hanno superato la soglia critica del 30 per cento dei posti di terapia intensiva occupati da pazienti Covid: il Lazio, nello specifico, è al 33 per cento (la Lombardia, per esempio, è al 65 per cento, il Piemonte al 62 per cento, la Liguria al 53 per cento). Nella regione della Capitale a ieri erano ricoverati in terapia intensiva 318 pazienti Covid su 962 terapie intensive già attivate e disponibili. Ma va ricordato che, per l'appunto, il dato non tiene conto degli altri pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva per altre patologie. I posti in terapia intensiva riservati a pazienti Covid, infatti, erano a ieri 648 (sui 901 posti previsti nell'ordinanza firmata da Zingaretti ne mancano 253): significa che il 49 per cento dei posti Covid attivati a ieri era occupato da pazienti.

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La situazione del Lazio, quindi, è migliore rispetto a quella di altre regioni, ma la soglia critica è stata di fatto superata sia per quanto riguarda le terapie intensive che per quanto riguarda i ricoveri. Per questo la conferma della zona gialla per la Regione amministrata da Nicola Zingaretti non è affatto scontata. Sebbene gli altri indicatori (sui 21 presi in esame dall'Istituto Superiore di Sanità) raccontino di come il Lazio stia affrontando bene l'emergenza Covid, la saturazione dei posti letto negli ospedali della rete Covid comincia a fare paura.

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