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Perché il Lazio rimane in zona gialla

Il Lazio resterà in zona gialla. Lo ha deciso la Cabina di Regia-Istituto Superiore di Sanità dopo l’elaborazione del report settimanale in base ai 21 indicatori che descrivono l’andamento del contagio in Italia. Le uniche Regioni italiane che resterebbero in zona gialla, quindi, sarebbero, oltre al Lazio, il Molise, il Veneto, la Sardegna e la provincia di Trento.
A cura di Enrico Tata
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Il Lazio resterà in zona gialla. Questa la decisione della Cabina di Regia e Istituto superiore di Sanità sul monitoraggio settimanale sull'andamento dei contagi. I dati sono al momento al vaglio del Comitato tecnico scientifico ma, a meno di sorprese clamorose, sarà confermata nella serata di oggi, venerdì 13 novembre 2020. Emilia Romagna, Friuli e Marche potrebbero diventare zona arancione, mentre Campania e Toscana dovrebbero passare in zona rossa. Le uniche Regioni italiane che resterebbero in zona gialla, quindi, sarebbero, oltre al Lazio, il Molise, il Veneto, la Sardegna e la provincia di Trento.

Questa la mappa aggiornata ad oggi (che non tiene conto delle decisioni ufficiali che verranno prese in serata):

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Il dati del monitoraggio del Lazio

Il passaggio da zona gialla a zona arancione o rossa avviene in automatico sulla base dei 21 indicatori elaborati dall'Istituto Superiore di Sanità (sebbene non sia al momento chiaro quale peso viene dato a ciascun indicatore).

Non sono state ancora pubblicate le tabelle che fanno riferimento agli ultimi dati su cui si è espressa la Cabina di Regia, ma facendo riferimento all'ultimo report pubblicato il Lazio ha buoni dati per quanto riguarda la capacità di testing e sulla ‘resilienza', cioè la capacità di risposta all'emergenza del sistema sanitario.

L'indice Rt (l'indice di trasmissibilità del virus) secondo i nuovi dati (settimana 2-8 novembre) l'indice Rt nel Lazio è 1,04 (più alto nelle province e più basso a Roma), superiore alla quota di sicurezza, cioè 1, ma inferiore alla quota per cui si passa allo scenario 4, il più grave (Rt stabilmente sopra 1,5).

Il Lazio, inoltre, è la regione italiana con il miglior rapporto casi testati/casi positivi. Secondo la Fondazione Gimbe tale rapporto è all'11,5 per cento nella settimana compresa tra il 3 e il 10 novembre. La media italiana è al 27 per cento e il tasso della Lombardia, per esempio, è al 39,9 per cento. Da ricordare che nel bollettino diffuso ogni giorno il Lazio conteggia sia i tamponi rapidi che i tamponi molecolari. Nell'indicatore preso in esame dall'Iss, viene calcolato solo il numero dei tamponi molecolari effettuati. Anche prendendo in esame questi numeri il rapporto tra casi testati e casi positivi del Lazio è uno dei migliori d'Italia.

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Cosa cambia: la nuova ordinanza della Regione Lazio

Nonostante il Lazio resterà in zona gialla, la Regione Lazio vuole evitare il ripetersi di scene come quelle registrate lo scorso fine settimana in via del Corso, a Ostia, ma anche nei mercati all'aperto e nei grandi negozi.

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato un'ordinanza che prevede la chiusura il sabato e la domenica delle grandi strutture di vendita, salvo le attività alimentari, le farmacie e parafarmacie. Nei giorni festivi saranno vietati anche i mercati (come Porta Portese, per esempio. L'ultimo dpcm firmato dal presidente Conte aveva infatti disposto la chiusura nei weekend dei centri commerciali, ma non aveva fatto menzione dei mercati all'aperto e dei grandi negozi isolati (come Decathlon o Leroy Merlin, ad esempio).

Cosa cambia: accessi contingentati nelle vie dello shopping

Il prefetto di Roma ha invece disposto il contingentamento degli ingressi nelle vie dello shopping della Capitale e nello specifico in via del Corso, in tutta la zona del Tridente, in via Cola di Rienzo, in via Ottaviano, in viale Giulio Cesare e in via Candia. Parchi e ville rimangono aperti, ma le forze dell'ordine sorveglieranno su eventuali assembramenti.

Si ricorda che la sindaca di Roma, Virginia Raggi, aveva già disposto la chiusura il venerdì e il sabato dalle 21 delle principali piazze della movida romana (da Campo de ‘Fiori a piazza Trilussa, da via del Pigneto alla piazzetta di Monti).

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