Container di un’azienda prende fuoco, morto carbonizzato bracciante indiano: viveva lì dentro

Un bracciante indiano è morto nell'incendio della sua abitazione di fortuna all'interno di un'azienda agricola, tra le campagne di Sabaudia e San Felice Circeo. L'uomo si trovava insieme a un suo connazionale quando la capanna è stata avvolta dalle fiamme, non lasciandogli scampo. L'altro inquilino, un bracciante indiano anche lui, è riuscito a fuggire per mettersi in salvo. Secondo le prime informazioni, l'incendio sarebbe partito da una stufa a gas che i due stavano usando per scaldarsi. La tragedia ha fatto emergere ancora una volta le condizioni di lavoro e di vita dei braccianti indiani, spesso vittime di capolarato e sfruttamento. Accertamenti sono ora in corso sull'azienda agricola in cui vivevano.
"Confidiamo nelle indagini delle forze dell'ordine – dichiarano in una nota i segretari generali della Flai Cgil Roma Lazio Giuseppe Cappucci e Stefano Morea della Flai Cgil Frosinone Latina – che si faccia piena luce sulle condizioni di lavoro e di vita del lavoratore e, soprattutto, che in questa storia non venga dimenticato l'altro lavoratore coinvolto. È fondamentale infatti dare risposte certe, anche dal punto di vista delle condizioni alloggiative, che oltre alle esigenze legate al trasporto sono tra le misure previste anche dalla legge contro lo sfruttamento lavorativo della Regione Lazio."
Sul caso è intervenuto anche il sindaco di San Felice Circeo, Giuseppe Schiboni. "Come comunità siamo scossi ed addolorati per la morte di questo bracciante e a nome di tutta la città rappresentata mi stringo al dolore che ha colpito la famiglia di questo lavoratore extracomunitario, avvenuta in circostanze che sono al vaglio della magistratura. La morte di questa notte pone con forza l’esigenza di una maggiore tutela delle condizioni di vita di questi braccianti ed una maggiore attenzione sulle condizioni di lavoro che devono essere conformi alle nostre leggi. Come amministrazione porremo maggiore attenzione a tutte le attività di nostra competenza per reprimere comportamenti contrari alla legge".