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Concorso dirigenti psicologi, oltre 4mila candidati a Roma: è già polemica per il rischio contagi

Il concorso per 33 dirigenti psicologi nel Lazio è già nel fuoco delle polemiche: oltre 4mila candidati sono convocati all’hotel Ergife a Roma giovedì e venerdì, il 19 e 20 novembre, con un alto rischio di focolai e contagi. Una petizione è stata lanciata su Change.org per chiederne il rinvio, mentre la Lega attacca il governo e il presidente della Regione Lazio Zingaretti.
A cura di Annalisa Cangemi
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Un concorso per 33 dirigenti psicologi dell'Asl, in tempo di pandemia. L'ultimo dpcm, quello in vigore dal 6 novembre, ha bloccato tutte le procedure concorsuali in presenza, quindi tutte le prove preselettive e le prove scritte, fino al prossimo 3 dicembre. Ma lo stop non vale per i concorsi per la sanità, oltre che per quelli svolti su basi curricolari, il cui processo di selezione avviene quindi per via telematica. Sono esclusi dal blocco anche i concorsi nelle forze armate e di polizia e nei vigili del fuoco.

Il 19 e 20 novembre sono convocati quindi nella Capitale ben 4mila candidati da tutta Italia, nonostante l'attuale suddivisione del Paese in tre fasce di rischio, zona gialla, arancione e rossa, sia stata pensata proprio per limitare al massimo gli spostamenti nel tentativo di ridurre la circolazione del virus, e sebbene la curva dei contagi non accenni ad abbassarsi (solo ieri oltre 33mila nuovi casi).

La prova scritta si terrà giovedì e venerdì all'hotel Ergife. I vincitori saranno poi impiegati nei consultori laziali (Asl Roma 1, Roma 2, Roma 3, Roma 4, Roma 5, Roma 6), per rafforzare l'organico. Il concorso era stato bandito nel maggio 2019, ma per più di un anno nulla si è mosso, anche per via dell'alto numero di domande presentate e per il rallentamento che la pandemia ha imposto alla macchina burocratica. Adesso, anche per sopperire alla grave mancanza di personale sanitario riscontrata in tutte le Regioni, si è pensato di accelerare.

Molti candidati hanno però già chiesto uno slittamento della prova per motivi di sicurezza, perché non vorrebbero essere esposti a inutili rischi. In una petizione lanciata su Change.org (mentre scriviamo la petizione ha raggiunto 550 firme) viene sottolineato che lo svolgimento della prova non sarebbe "democratico" e "opportuno" per due motivi:

-persone con sospetto, comprovata positività al covid, in isolamento fiduciario, con sintomatologia sospetta, ecc…non possono partecipare e non potranno farlo in seguito;

– l'andirivieni di persone, provenienti anche da diverse regioni, tra le quali quelle indicate come zone rosse, e lo svolgimento della prova fanno sì che la prova si configuri come situazione pericolosa che mette a repentaglio la salute dei partecipanti e di tutti.

Come si vede le questioni sollevate sono le medesime per cui era stato chiesto il rinvio del concorso straordinario per i docenti precari, ora sospeso in virtù proprio dell'ultimo decreto: non è prevista infatti nessuna modalità alternativa per gli psicologi che pur volendo partecipare al concorso non posso muoversi da casa, perché si trovano magari in quarantena, o perché sono risultati positivi al Covid-19. Nel ‘diario della prova scritta' pubblicato in Gazzetta Ufficiale, si legge infatti: "La mancata presentazione nel giorno e all'orario prestabiliti sarà considerata rinuncia al concorso qualunque sia la causa".

Le misure di sicurezza

La Asl Roma 2, che gestisce la procedura dal canto sua assicura che verranno adottate tutte le misure antiCovid necessarie: sarà garantito il distanziamento, ci sarà il rilevamento della temperatura con un termo scanner, e chi avrà una temperatura superiore ai 37,5°C non potrà svolgere la prova. Sarà inoltre obbligatorio per i candidati indossare la mascherina protettiva e consegnare l’autocertificazione compilata, secondo il modello pubblicato sul sito www.aslroma2.it sezione concorsi.

L'Asl Roma 2 specifica comunque che potrà modificare il ‘diario delle prove', "nonché la modalità di espletamento delle stesse alla luce della evoluzione della situazione epidemiologica dell'emergenza sanitaria". Per questo si consiglia di controllare costantemente la sezione ‘concorsi' del sito aziendale, sul quale verranno effettuate tutte le comunicazioni.

La posizione dell'Ordine degli psicologi

L'Ordine degli psicologi del Lazio, presieduto da Federico Conte, ha pubblicato sul suo sito alcune domande e risposte, per fornire chiarimenti agli psicologi che intendono partecipare, ribadendo che l'ultimo dpcm anti Covid non prevede la sospensione dello svolgimento delle procedure concorsuali per il personale sanitario nazionale. Ricorda però che "la Asl Roma 2 ha la facoltà di sospendere il concorso".

Sono attesi naturalmente ricorsi, da parte di chi per motivi di salute o per via della normativa anti Covid vigente, non potrà essere presente all'Ergife. Ma l'Ordine ha chiarito che non può intervenire per questa tipologia di ricorsi, mancando il "presupposto normativo che ne sostanzierebbe l’azione, ovvero il cosiddetto ‘legittimo interesse'". L'Ordine è infatti non può agire in giudizio per tutelare la categoria solo in due casi: in presenza di provvedimenti che "comprimono la libertà di accesso degli operatori professionali psicologi sul mercato", oppure che "escludono gli psicologi dalla partecipazione ad avvisi o bandi di concorso, favorendo illegittimamente altre categorie professionali". In sostanza su eventuali ricorsi l'Ordine degli psicologi ha le mani legate.

La protesta della Lega

La polemica sullo scarso tempismo di governo e Regione è stata cavalcata soprattutto dal centrodestra, e dalla Lega in particolare, che ieri ha attaccato il presidente della Regione Lazio e segretario dem Nicola Zingaretti: "Anziché fare l'offeso per un like male interpretato, Zingaretti si svegli e ci dica come intende procedere per fermare la follia del prossimo concorso per dirigente psicologo, che si terrà giovedì e venerdì all'hotel Ergife: quattromila candidati per trentatré posti, vale a dire assembramenti garantiti e misure di sicurezza disattese, con l'altissimo rischio di creare un focolaio".

"Zingaretti e il suo assessore D'Amato scendano dal piedistallo e si rendano conto che si stanno assumendo la responsabilità politica e morale di quanto accadrà, e che se sciaguratamente si creasse un focolaio sapremo a chi chiedere. Non bastasse la disparità relativa ai candidati al momento esclusi alla partecipazione perché in quarantena o positivi, permettere un afflusso così massiccio e difficilmente gestibile, è da irresponsabili e non può passare sotto silenzio: se anche la Azzolina ha dato cenni di vita fermando il concorso della scuola, ci aspettiamo altrettanto da Zingaretti. Anziché nascondersi si ricordi che non si gioca con la salute dei cittadini", hanno scritto i parlamentari laziali della Lega Claudio Durigon, William De Vecchis e Gianfranco Rufa.

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