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Chirurgo insulta assistente in sala operatoria, le avrebbe dato un pugno in testa

Quattro professionisti ascoltati nell’ambito dell’inchiesta interna al Policlinico di Tor Vergata spiegano di aver visto il chirurgo Giuseppe Sica dare un pugno alla nuca dell’assistente di sala operatoria, che ha insultato in un video.
A cura di Alessia Rabbai
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Giuseppe Sica, il chirurgo capo équipe del Policlinico di Tor Vergata a Roma non solo ha insultato un'assistente trentaseienne, ma le avrebbe anche dato un pugno in testa, precisamente alla nuca. È quanto è emerso nell'inchiesta interna all'ospedale, partita dopo la diffusione di un video sui social network. Nel filmato diventato virale si sente il chirurgo insultare l'assistente mentre lavorano ad un intervento complesso e delicato di chirurgia robotica in sala operatoria venerdì 6 giugno scorso.

In 4 hanno visto il chirurgo dare un pugno all'assistente

Come riporta Il Corriere della Sera finora sono state ascoltate quattro versioni, che tra loro coincidono. I quattro preofessionisti ascoltati, che erano presenti al momento dell'accaduto, hanno spiegato di aver visto la stessa cosa. Prima gli insulti del chirurgo contro l'assistente: "Vergognati, imbecille"; poi l’avrebbe colpita alla nuca con un pugno. L'assistente di sala dopo la violenza subita sul lavoro si sarebbe fatta refertare al pronto soccorso ed è rimasta a casa per due settimane.

A girare il video diventato virale sarebbe stata un'infermiera di turno in un'altra sala operatoria. Nei prossimi giorni verranno ascoltate altre persone tra medici, infermieri e specializzandi che erano presenti al momento dei fatti. Il Collegio dei garanti del Policlinico valuterà eventuali provvedimenti a carico del chirurgo. La Regione Lazio nel frattempo ha avviato la procedura per inviare a Tor Vergata i propri ispettori.

Il chirurgo: "La vita del paziente era in pericolo, mi scuso per i modi"

Sica ha risposto al video in cui insulta un'assistente in sala operatoria spiegando che la sua reazione era scaturita per "stato di necessità", per stress emotivo e tensione. Era in corso un'operazione di chirurgia robotica. "Ho percepito che il paziente era in pericolo, si trattava di un caso clinico complesso, un intervento di cinque ore. In sala operatoria si combatte per la vita. Mi scuso con la collega per i modi, tra noi ci siamo chiariti e c'è stima".

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