Chi è l’uomo massacrato di botte e lasciato morire sul marciapiede a Roma

È l'alba del 3 luglio quando alcuni passanti lasciano l'allarme con un telefonata al 112. "C'è un uomo in terra, sembra morto", e sul posto arrivano le forze dell'ordine e il personale del 118 con un'ambulanza. Ma purtroppo i sanitari giunti all'incrocio tra via Belmonte Castello e via Francesco Ferroni, non possono fare molto: trasportato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni, le sue condizioni appaiono disperate e muore poco dopo il ricovero. Le ragioni della decesso appaiono subito evidenti: un violento pestaggio. Sul corpo dell'uomo ci sono i segni e le ecchimosi dei calci e dei pugni ricevuti. L'autopsia lo confermerà: il corpo presentava la lesione di diversi organi interni, la frattura di entrambe le orbite oculari e diverse costole rotte
La vittima ora sappiamo che si chiamava Marin Marcea Oglean, di nazionalità romena e che aveva 64 anni. Ora per la sua morte è stato fermato un connazionale con il quale conviveva in una casa di fortuna in via viale Agosta, non lontano da dove è stato rinvenuto il corpo in una pozza di sangue. Secondo gli investigatori sarebbe stato l'uomo con il quale condivideva gran parte della sua vita in strada a ucciderlo al culmine di una lite, probabilmente per futili motivi.
Quando gli agenti della Squadra Mobile sono giunti di fronte alla baracca dove viveva la vittima del pestaggio, hanno raccolto la testimonianza di una donna e del figlio, anche loro abitanti dell'insediamento abusivo, che hanno raccontato loro di aver assistito a un violento alterco tra i due uomini, poi trasceso in violenza. Non c'è voluto poi molto agli agenti per individuare Ion Stratulat, il senza fissa dimora che ora deve rispondere dell'accusa di omicidio con l'aggravante dei futili motivi.