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Catarci: “Un successo l’applicazione della direttiva sulla residenza, lavoriamo per i diritti di tutti”

Con l’assessore ai Servizi e al Personale Andrea Catarci abbiamo fatto il punto sull’applicazione della direttiva del sindaco Gualtieri sulla residenza agli inquilini senza titolo: “Abbiamo ricevuto 1080 domande in due mesi ma aumenteranno, ringrazio uffici che lavorano per garantire a tutte le cittadine e i cittadini i diritti essenziali”.
A cura di Valerio Renzi
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Ieri in commissione Patrimonio Andrea Catarci, assessore alle Politiche del Personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio per la Città dei 15 minuti, ha riferito sull'applicazione della direttiva del sindaco Roberto Gualtieri, che supera l'ormai famigerato articolo 5, permettendo l'iscrizione anagrafica agli inquilini senza titolo che si trovano in una condizione di emergenza abitativa.

Che bilancio fate della prima fase di applicazione della circolare che recepisce la delibera 1/2022 sulle residenze?

Dopo un primo mese di assestamento, registriamo che la direttiva è stata recepita a pieno, le domande hanno cominciato ad arrivare a ritmo sostenuto, e dal lato dell'amministrazione si sono cominciati ad oliare i meccanismi per accogliere e lavorare le pratiche quanto più velocemente possibile. Abbiamo ricevuto 1081 domande in due mesi, che è la dimostrazione che la direttiva del sindaco è intervenuta su una necessità reale.

Sappiamo che il flusso è destinato ad aumentare nelle prossime settimane ma siamo organizzati. Ci sono tanti cittadini che aspettavano il momento di poter iscrivere la propria residenza all'anagrafe, che ricordiamo permette di accedere a diritto fondamentali, dalla sanità e la scuola, fino ad esercitare il diritto di voto.

Nessuna difficoltà? Qua e là qualche criticità è emersa…

Qualche problematica specifica l'abbiamo registrata in IV Municipio, dove a fronte di 128 domande nessuna è ancora stata registrata nel SIPO Sistema Informatico della Popolazione. Ci arrivano poi segnalazioni di cittadini che si sentono dire dai funzionari che la domanda si può avanzare solo se si abita in una casa popolare, o al contrario solo se si vive in un'abitazione privata, o ci sono stati casi in cui le autocertificazioni non sono state accolte. Ribadiamolo: la direttiva e la circolare applicativa valgono tanto per situazioni di proprietà privata che per situazioni di proprietà pubblica.

Quanto è importante il rapporto di collaborazione con i corpi intermedi che sostengono i cittadini più in difficoltò, sindacati e associazioni in primis?

Al netto delle difficoltà di ricezione della circolare applicativa, parliamo comunque di casi singoli e ringrazio ancora una volta dipendenti e dirigenti degli uffici anagrafici per l'impegno profuso per la collettività. Mi sembra sia passato il messaggio che non si tratta di una sanatoria, dunque che a meno che non si hanno urgenze specifiche non serve correre a presentare la domanda altrimenti poi non sarà più possibile. C'è stata comunque una grande collaborazione con i sindacati degli inquilini, con l'associazionismo e le strutture organizzate, che stanno aiutando in molti casi i cittadini nella compilazione e a risolvere i problemi.

Le opposizioni parlavano di un disastro annunciato, di uffici ingolfati e l'ex candidato sindaco del centrodestra ha annunciato un parere legale che smonterebbe lo stesso impianto della delibera. Come stanno le cose?

Per fortuna non è andata come vaticinato dalle opposizioni. Non ci sono uffici al collasso né tantomeno impiegati comunali presi d'assalto. Il flusso di lavoro funziona perché è stato organizzato. La destra continua a sbandierare questo parere legale che inficerebbe la direttiva del sindaco annunciato dal candidato sindaco Enrico Michetti. Io non l'ho mai visto francamente, e quel che è certo è che non è mai stato ancora trasmesso a Roma Capitale. Io credo si tratti solo di propaganda, gli atti dell'amministrazione sono solidi arrivati al termine anche di un confronto con Questura e Prefettura.

Per non parlare poi delle mistificazioni che circolano: ovviamente non è vero che si può fare l'iscrizione anagrafica a casa di qualcuno per poi reclamarne il possesso. È chiaro ed evidente a tutti che affinché venga approvata la residenza in un'abitazione questo avviene previo consenso di chi già vi abita e vi ha la residenza.

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