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Casal Palocco, tre youtuber verso il processo: avrebbero cancellato i video dell’incidente

Tre ragazzi, Leonardo Golinelli, Alessio Ciaffaroni e Simone Dutto, sono indagati con l’accusa di favoreggiamento: secondo la procura avrebbero aiutato Di Pietro a cancellare i video del tragico incidente in cui perse la vita un bambino di cinque anni.
A cura di Natascia Grbic
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Favoreggiamento: questa l'accusa del pubblico ministero verso tre ragazzi, indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'incidente di Casal Palocco che costò la vita a un bambino di cinque anni. Si tratta di Leonardo GolinelliAlessio Ciaffaroni e Simone Dutto, rispettivamente socio al 50% e dipendenti della società The Borderline, poi chiusa in seguito alla tragedia. Per la procura il primo avrebbe invitato Matteo Di Pietro – condannato a quattro anni e quattro mesi per l'incidente mortale – a cancellare i video della tragedia, mentre gli altri due avrebbero materialmente fatto sparire le telecamere piazzate all'interno dell'auto per riprendere quella che doveva essere una ‘sfida' da caricare poi sui canali social dei The Borderline.

Tutti gli accusati, come riportato da Il Corriere della Sera, hanno respinto le accuse. Ma sul cellulare di Di Pietro non c'era più traccia di video, e nemmeno all'interno della Lamborghini Urus, sulla quale erano state invece montate le telecamere per riprendere la sfida delle 50 ore passate nell'auto. Sin da subito gli inquirenti hanno saputo che qualcuno ha fatto sparire quelle immagini, che avrebbero potuto mostrare l'incidente ripreso dall'interno della macchina.

Un video c'è, ed è quello di una telecamera di sorveglianza: riprende la Lamborghini andare a 120 chilometri orari in un tratto in cui il massimo è 50, e schiantarsi contro la Smart ForFour che stava girando proprio in quel momento. Troppo alta la velocità, impossibile frenare in tempo: l'auto si è così schiantata contro la piccola utilitaria, proprio dalla parte in cui il piccolo era seduto nel suo seggiolino. Per il bimbo non c'è stato nulla da fare, è morto sul colpo. Sopravvissute la madre e la sorellina, portate in ospedale e poi dimesse.

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